Le buone battaglie – naturalmente senza armi - tutte quelle volte nelle quali si ritiene che siano degne della lotta, anche se difficile, meritano di essere combattute.
Personalmente – ma non credo di essere il solo – come ho respinto decisamente siccome a dir poco insensata la ipotesi di ripristinare la tomba a cielo aperto costituita dal cosiddetto aeroporto di Fiammes, con la stessa veemenza ho sempre ritenuto e ritengo tuttora degna di attenzione l’affascinante ipotesi di ripristinare, evidentemente aggiornandolo adeguatamente, quel treno per Cortina così puntualmente e magistralmente illustrato nel noto libro di L. Malatesta” Un Treno Per Cortina”.
Val la pena ricordare a supporto della ambizione, che molte, moltissime delle più note stazioni sciistiche (e non) nel mondo vantano treni di alta montagna, senza dimenticare i più famosi (anche se difficilmente accessibili) rappresentati emblematicamente dal Treno del cielo (Pechino – Lahasa) titolare del record di altitudine del passo di Tangula, a 5.087 metri.
La nostra ambizione è più modesta ma meritevole di essere perseguita, ancor più dal momento che si legge sempre più frequentemente del ripristino dei collegamenti ferroviari delle più note linee italiane con lo scalo di Calalzo; ed allora, con buona pace della nota parlamentare assetata di reattori e di piste di rullaggio, proponiamo come nuova stazione ferroviaria di Cortina proprio la pista di Fiammes all’ombra dell’omonimo spigolo ed in procinto di attraversare la galleria, riattivando in tal modo quella che a buona ragione venne titolata dal Col. Gen. Mario Pietrangeli come “la più bella ferrovia di montagna la Calalzo-Cortina d’Ampezzo – Dobbiaco”
Cordialmente
Avv. Bruno de Costanzo