Pista di bob: l'intervento dell'ex bobista Ferdinando Francescon
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Pista di bob: l'intervento dell'ex bobista Ferdinando Francescon

Lettere al giornale

06/11/2023

Ho gareggiato con il Bob a 2 e 4 come frenatore e poi pilota sia a Cortina d’Ampezzo che Cervinia. Affiliato a quasi tutti i club, dal 1982 al 1991. Ho sostituito nel Gennaio 1983 il frenatore titolare di ITA 2 per degli allenamenti ad IGLS (A).

Ritengo che togliere il Bob a Cortina d’ Ampezzo, in ricordo di Eugenio Monti, oltre alle altre discipline affini sul ghiaccio (slittino, skeleton e parabob) è antistorico come dimenticare gli Arditi dagli epici fatti della Prima Guerra Mondiale che osando e sperando hanno reso grande l’ Italia. I corpi speciali, ad esempio: Col Moschin e Consubin delle Forze Armate, sono, come il bob, cose per pochi e non si può farne a meno. Il  Bob nasce fra le genti alpine e Cortina ne è la capitale storica.

La pista da Bob, in passato, l’ hanno sempre costruita i volontari ampezzani unitamente ai bobbisti perché per capire le piste necessitano quelli che ci mettono sopra il sedere.

Le mie prime discese le ho fatte dalla partenza vecchia di 1.740 di lunghezza: un incubo. Successivamente  è stata ridotta a 1.350 ml. per renderla più sicura e con percorso artificiale.

Ora, escludere il Bob e le discipline del ghiaccio da Cortina d’ Ampezzo, è un insulto non soltanto per i bobbisti, ma anche per le genti ampezzane ed alpine in genere e per quelli che in questa disciplina olimpionica ci vedono prove di  massimo ardimento. Mi chiedo cosa rimane di una società senza giovani coraggiosi, che purtroppo sono sempre meno?

Se non ci fosse più la pista a Cortina d’ Ampezzo non ci sarebbero più in Italia, pure, piste per le discipline olimpiche dello Slittino, parabob e Skeleton, per il fatto che i club, principalmente, sono nel Nord-Est e avrebbero la funzione di tenere “viva” la pista con allenamenti e gare anche per gli stranieri.

Se ripristinassero la pista la pista di Cesana il giorno dopo le gare sarebbe chiusa per sempre… Ma chi ci andrebbe domani ad allenarsi a Cesana o della proposta di andare a Saint- Moritz che è una pista naturale, della quale non riesco a comprendere il grado di sicurezza?

Bisogna tenere anche conto che i costruttori di bob sono a Cortina d’ Ampezzo ed hanno pure clienti esteri.
Inoltre non riesco a comprendere l’enorme costo per realizzare la pista: € 124.000.000 quando ricostruirla sul vecchio tracciato di Cortina d’ Ampezzo costerebbe, come da progetto, con un ridimensionamento dei costi, per rimanere su quanto stanziato dal Governo, + o –  ad un quarto. 

Ripristinare Cesana costerebbe € 34.000.000,00: così viene riportato dalla stampa ma sicuramente molto di più e senza nessuna garanzia di sostenibilità post-olimpica o, addirittura, come già preavvisato, con la chiusura della pista dopo l’ evento.

Credo che Cortina d’ Ampezzo non abbia bisogno delle Olimpiadi per essere Cortina d’ Ampezzo e gli Ampezzani stanno bene anche senza; comunque sarebbe un valore aggiunto per lo sport ed anche per il turismo.

Questo insulto alla “Regina delle Dolomiti” , dopo aver usato il suo nome per portare le Olimpiadi in Italia, è frutto delle consorterie politico/affariste nazionali e non. Quelle venete si agitano tanto ma non contano niente e sono più aduse a reggere il calice di Prosecco in mano che difendere il proprio territorio in genere.
Nella vita si possono perdere tante cose, però ritengo che l’ orgoglio, l’ onore siano cose preziose e vadano gelosamente tutelate. Dopo la bufera bisogna cadere sempre in piedi a schiena dritta, anche quando si perde, per avere rispetto, altrimenti si fa la figura dei camerieri che si accontentano della mancia.

Pertanto la Comunità Ampezzana farebbe bene di pretendere come suo diritto, di togliere la “ciliegina sulla torta” e cioè il logo “CORTINA” da quello delle Olimpiadi: le gare le vadano a fare da qualche altra parte e la pista da bob in Piazza Duomo a Milano.

Ad Maiora.

Ferdinando Francescon
Ex bobbista.