Speculazione edilizia in stazione: “roba de comłn, roba de negłn”
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Speculazione edilizia in stazione: “roba de comłn, roba de negłn”

Associazione Comitato Civico Cortina

02/11/2023

L’Amministrazione comunale continua imperterrita nell’iter di approvazione del progetto di finanza che ha l’obiettivo di sistemare il comparto della ex stazione ferroviaria. Il pretesto per autorizzare la costruzione di migliaia di metri cubi di appartamenti, negozi e albergo è quello di ristrutturare gli edifici esistenti di proprietà comunale. E nemmeno tutti, considerato che i due depositi verso la funivia Faloria e una parte di quello crollato non rientrano nei piani.

Gli edifici in questione sono cinque, di cui uno già a posto. Il costo delle opere civili per gli edifici pubblici con funzioni pubbliche da ristrutturare sono circa 10 milioni di euro (+ spese tecniche), di cui 1,8 milioni per l’edificio che sarà ceduto allo Stato.

Già la precedente Amministrazione era a favore dell’iniziativa: giustificava la privatizzazione di metà del comparto accettando in cambio un nuovo auditorium pubblico da 450 metri quadrati e disponendo che venisse costruito un supermercato per soddisfare un bisogno collettivo. Con l’aumento dei costi di costruzione salta però una buona parte del beneficio pubblico già pubblicizzato: il proponente privato ha infatti riformulato il progetto e ha cancellato l’auditorium; inoltre, dopo avere cercato acquirenti interessati al supermercato, ha chiesto di cancellarlo e di sostituirlo con un albergo a 4 stelle superior. 

L’Amministrazione comunale – non si capisce perché - ha accettato tutto, anche di cedere un intero edificio già in servizio (Skipass e Cortina Marketing) allo Stato, pur di poter vendere ai privati i terreni e rilasciare i permessi  edilizi per le nuove costruzioni.

Il progetto è estremamente complesso e il Comune si guarda ben bene dal spiegarlo in maniera semplice alla popolazione locale. Si nascondono le carte con il pretesto dei diritti di riservatezza e non si dà corso all’accesso agli atti, quando invece sarebbe utile e in linea con le promesse elettorali dell’Amministrazione Lorenzi l’illustrazione del progetto alla cittadinanza in un incontro pubblico, nei tanto decantati priniicipi della trasparenza e del coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte politiche dei loro delegati.

I cittadini hanno comunque capito che i conti non quadrano e che l’interesse pubblico è svilito da una operazione che danneggia la proprietà della città di Cortina d’Ampezzo. Infatti è pendente un ricorso al TAR  finanziato da una raccolta fondi. E’ probabile che anche la Magistratura contabile possa controllare le stime.

In sintesi estrema, finita l’operazione, al Comune resta molto meno di quello che già possiede: il piano terra della Stazione bus, i bagni, i depositi (neanche tutti) e le pensiline: fanno 2.948 metri quadrati; allo Stato vanno 716 metri quadrati; al privato vanno (in proprietà e in piccola parte in concessione per oltre 30 anni)  7.530 metri quadrati, quasi tutti da costruire ex novo: più del doppio della proprietà comunale. Inoltre ci siamo giocati la stazione:  le corriere non avranno più la possibilità di parcheggiare, scompaiono gli stalli per i bus e i punti di arrivo degli autobus turistici; sarà concesso solamente il transito., come avviene oggi con gli autobus urbani.

I due piani di parcheggi interrati sono costosi e – considerate le vendite e i posti auto per le nuove costruzioni - aggiungono poco al numero dei posti auto esistenti. Fa poi dubitare della credibilità dei dati dell’intero progetto il fatto che il cronoprogramma dei lavori preveda di completare tutto in 29 mesi, giusto il mese prima dell’avvio delle gare olimpiche del febbraio 2026.  

L’adozione della nuova variante per la stazione è passata in Consiglio comunale con il solo voto del gruppo di maggioranza: hanno votato contro l’ex assessore all’urbanistica Benedetto Gaffarini, il collega ed ex sindaco Gianpietro Ghedina (promotori del precedente progetto della stazione), così come la consigliera Roberta de Zanna, mentre si è astenuto Roberto Pompanin. Un fatto da tenere in considerazione, perché si tratta di tre gruppi consiliari distinti con orientamenti politici e sensibilità sui temi urbanistici molto diversi. 

Il Comitato Civico Cortina intende contribuire al bene pubblico descrivendo in maniera semplice i diversi aspetti di questa speculazione edilizia, cercando di informare la cittadinanza di quanto avviene nelle stanze del Palazzo.

Perché non è accettabile che: “roba de comun, roba de negun”.