I due istituti scolastici di Cortina e della valle del Boite (Omnicomprensivo Valboite per le scuole superiori e Istituto comprensivo per scuola infanzia, elementari e medie) si fonderanno in un unico istituto che si chiamerà “Istituto comprensivo Ampezzo e Cadore”: questo comprenderà tutte le scuole dai 3 ai 19 anni dei comuni di Cortina, San Vito, Borca, Vodo e Cibiana, e avrà un unico dirigente scolastico, una unica segreteria amministrativa, un curriculum scolastico unificato. Ciò significa meno costi da un lato, e più tempo da dedicare ai ragazzi dall’altro. Ma soprattutto rappresenta una soluzione al problema della denatalità dei paesi di Ampezzo e Cadore, con la conseguente possibilità di smembramento delle scuole superiori.
Il nuovo Istituto comprensivo è stato presentato sabato 28 ottobre nell’Aula Magna del Liceo artistico di Cortina da Paolo Lamon, dirigente Scolastico, Monica Dalus, consigliere comunale, Serenella Bogana, Assessore Provinciale, Tiziana Pivotti, vicepreside Omnicomprensivo, Irene Paoli, vicepreside Comprensivo, Elena Gaspari e Irene Pompanin, referenti Alberghiero e Liceo Artistico.
«La fusione è un’esigenza espressa dalle comunità locali, proposta dal consigliere comunale Dalus, che è anche insegnante, per la questione legata al calo della natalità. Non si tratta solo di una questione di costi, ma soprattutto di uno stimolo per tenere i ragazzi all’interno della comunità» ha spiegato Lamon.
Dalus ha confermato «la volontà condivisa con i sindaci di San Vito, Borca, Vodo e Cibiana di mantenere qui i servizi. Con questa soluzione possiamo garantire una gestione serena delle nostre scuole. L’esigenza di fusione è dovuta da un calo demografico velocissimo a cui come amministrazioni dovevamo dare risposte. Abbiamo scelto di agire, e non subire una perdita dei servizi, pensando al benessere delle famiglie e dei ragazzi. Si tratta di un progetto pilota, una novità nel campo scolastico, che ci auguriamo proceda nel migliore dei modi».
L’assessore provinciale Bogana si è dimostrata entusiasta del progetto: «È la prima volta che trovo una pianificazione eccellente fra le parti. Non si è partiti all’ultimo minuto; è stato un percorso fatto insieme al territorio, finalizzato al benessere dei ragazzi, lungimirante nella tragicità della denatalità nei paesi della nostra provincia. Le fusioni sono la salvezza; tutti dovete supportare questo percorso, è un progetto che farà scuola».
Tiziana Pivotti e Irene Paoli hanno parlato del curriculum verticale. «Saremo da ora in poi tutti attorno ad un unico tavolo: insegnanti dell’infanzia, elementari, medie e superiori, per costruire un programma e un curriculum scolastico insieme, dai 3 ai 19 anni. Non sarà facile, per maestre e professori, dovremo rimetterci in discussione» ha detto Pivotti. «La formazione del futuro cittadino parte dai 3 anni, la finalità è la stessa a 19. Dobbiamo cambiare il tipo di didattica, renderla più dinamica, superare la classe tradizionale e rendere l’alunno protagonista» ha aggiunto Paoli.
Sono state poi presentate dalle professoresse Gaspari e Pompanin le aule tematiche, con il taglio del nastro da parte dell’assessore Bogana. «Dopo il Covid i ragazzi si erano isolati, e abbiamo trovato una soluzione per stimolarli nuovamente con le aule tematiche: un’aula per materia, ognuna con un colore diverso e un nome diverso. Ad esempio le materie scientifiche hanno il colore arancione, storia dell’arte viola, i muri sono colorati, i banchi disposti diversamente dalle aule tradizionali. I ragazzi si spostano nelle aule a seconda della materia, e ciò sta dando effetti positivi sui ragazzi. I ritmi della giornata sono diversi, c’è più silenzio, maggiore concentrazione, è aumentato il benessere dei ragazzi e degli insegnanti».
Nella foto sopra: il taglio del nastro delle aule tematiche
Sotto: l'aula tematica delle materie scientifiche, arancione, e quella di Storia dell'arte, viola