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Interrogazione sulla variante di San Vito: spesi dal Comune di Cortina 145mila euro

Redazione

30/10/2023

Il Comune di Cortina ha speso 145.000 euro suddivisi in 14 deliberazioni di Giunta in incarichi legali per resistere ai ricorsi presentati dal Comitato NO alla variante di San Vito di Cadore. Una spesa su cui la consigliera di Minoranza Roberta de Zanna vuole vederci chiaro, e per questo ha presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale. 

«A San Vito di Cadore, sotto gli occhi di tutti e nel silenzio di molti, è in atto uno scempio ambientale di vaste proporzioni: tutti i prati a valle dell’abitato sono tagliati in due per oltre 2 km.  da uno scavo che predispone alla costruzione di una variante stradale accanto ad abitazioni, scuole e al polo turistico del Lago di Mosigo» spiega de Zanna. «Cortina d’Ampezzo è coinvolta non solo perché la strada nasce con la giustificazione di velocizzare il transito da e per Cortina, ma anche perché  fin da subito l’Amministrazione comunale si è costituita contro i ricorsi portati avanti dal Comitato No Variante formato da cittadini di San Vito che si sono impegnatiper opporsi a tale progetto e trovare un’alternativa meno impattante, insomma per difendere il loro territorio. Questa operazione, ad oggi, è costata al Comune di Cortina d’Ampezzo 145.000,00 euro in incarichi legali, ovvero una cifra considerevole di soldi pubblici spesi per avversare un comitato di cittadini di un altro comune, un comportamento prepotente e censurabile sotto tutti i punti di vista. Già il fatto di intervenire nelle questioni afferenti un altro territorio comunale, e non per tutelare interessi legittimi di Cortina d'Ampezzo, è decisamente inusuale e discutibile». 

Il progetto della variante Anas, risalente ancora tra le opere per i Mondiali di sci del 2021, prevede una bretella di 2,3 chilometri, due rotatorie, un ponte a unica luce di 80 metri, un viadotto e quattro gallerie anti rumore. In evidente ritardo sulla tabella di marcia, le attività di scavo sono cominciate solo ora, con la rimozione di 1,5 chilometri di prato lasciando il posto a una lunga striscia di terra brulla delimitata da una recinzione. 

«Il problema del traffico nella nostra valle andrebbe affrontato con un’azione condivisa tra i vari comuni, cominciando col chiedere a gran voce il divieto di transito per quei TIR che passano di qui solo per una convenienza economica, chiedendo un trasporto pubblico efficiente, insomma, un rapporto di collaborazione piuttosto che di scontri in tribunale» conclude de Zanna.

Qui il testo dell’interrogazione