Milano Cortina 2026: centinaia di persone hanno manifestato per dire No alla pista di bob.
    

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Milano Cortina 2026: centinaia di persone hanno manifestato per dire No alla pista di bob.

Associazione Comitato Civico Cortina

25/09/2023

Cortina d’Ampezzo è stata invasa ieri da circa un migliaio di persone che hanno risposto all’”Ultima chiamata” per dire “no alla pista da bob”, la manifestazione lanciata da Cortina Bene Comune, gruppo rappresentato in consiglio comunale da Roberta de Zanna, da sempre contraria alla costruzione della pista. Una chiamata alla quale hanno risposto circa 25 associazioni provenienti da varie regioni, ma anche numerosi volti dello sport e della cultura. 

La manifestazione è iniziata con una ventina di minuti in ritardo per permettere a chi veniva da lontano di esserci fin dall’inizio. A Longarone, infatti, ieri si è svolta la marcia della memoria per i 60 anni del Vajont alla quale hanno partecipato 6000 persone, e l’ingorgo prima di passare Longarone ha causato code chilometriche. 

La piazza si è tuttavia riempita di moltissimi partecipanti e tutti hanno ascoltato con grande attenzione gli interventi dei relatori. 

Ha introdotto la questione Roberta de Zanna: «È bellissimo vedere quanti oggi avete risposto alla nostra chiamata. Oggi siamo qui in tanti e chi decide sopra le nostre teste dovrà prenderne atto e farsene una ragione. Vedere che siete venuti anche da lontani fa capire che la posta in gioco è di tutti: l’ambiente di cui noi siamo custodi, e i soldi pubblici che vengono sottratti ad altre spese più urgenti e necessarie». Sulla pista da bob ha detto: «Siamo alle battute finali: non si è ancora trovata una ditta costruttrice e i tempi sono davvero stretti. Il rischio d'iniziare e non finire è altissimo. Siamo ancora in tempo per fermare questo spreco». 

Pietro Lacasella, scrittore e curatore del blog “Alto rilievo – Voci di montagna” moderatore del dibattito, ha detto: la pista è diventata un simbolo, uno negativo perché incarna una programmazione turistica territoriale ad alto consumo di risorse pubbliche della collettività a vantaggio di pochi e ad alto consumo. Volto positivo siamo noi oggi qui uniti per chiedere un po’ di buon senso e per auspicare una rinuncia che no sarebbe un fallimento ma un’ottima occasione per dimostrare che il nostro Paese con lungimiranza può farsi portabandiera di una rinnovata modernità, di ricalibrare il modello economico in base alle esigenze ambientali». 

La parola è passato poi al giornalista Giuseppe Pietrobelli, il quale ha illustrato il crono programma per i lavori, oramai strettissimo. 

«Una missione quasi impossibile. L’appalto non è ancora stato assegnato e mancano 865 giorni al 6 febbraio 2026, giorno di apertura dei Giochi Olimpici. Siamo partiti con 40 mesi di tempo per la nuova pista nel 2019, o ora siamo arrivati a 13 mesi. A Pechino, dove costruiscono palazzi in pochi giorni, l’hanno costruita in 18 mesi spendendo 240 milioni di dollari». 

Marina Menardi, del Comitato Civico Cortina, ha parlato dei costi con particolare riferimento alla gestione post olimpica: «Il Comune di Cortina avrà sul groppone la gestione dell’impianto, che costa un milione e mezzo all’anno secondo il business plan di SIMICO – ha dichiarato – I ricavi si basano soprattutto sulle entrate derivanti dal taxi bob: SIMICO ipotizza 7000 corse all’anno di bob race puntando ad incassare quasi 1 milione di euro in cinque anni. Dati che non sono credibili, infatti risultano essere quasi 6 volte quelli di Innsbruck, dove si fanno 1205 corse all’anno». 

A concludere questa prima parte è stata Cristina Guarda, consigliera regionale per Verdi Europa: «Oggi vi abbiamo chiamati qui a Cortina per sostenere gli Ampezzani che non vogliono lasciare ai futuri cittadini di Cortina i conti in rosso della pista da pagare, ma servizi e nuove opportunità per rinvigorire la comunità. L’alternativa c’è: usiamo la pista di Innsbruck, la più vicina a Cortina, usando questo occasione per creare una collaborazione politica alpina che includa anche il Veneto. Ad oggi la proposta lanciata dal sindaco di Innsbruck consiste in: noleggio della pista: 1,7 milioni; costi di gestione dell'evento, di sicurezza, di assistenza tecnica; costi operativi: 6,8 milioni; costi per i test event: 3,9 milioni. Totale: 12,4 milioni di costi per il noleggio e l'organizzazione dell'evento. A carico della fondazione Milano Cortina rimarrebbero i costi delle TV e marketing, assieme al costo degli alloggi di tecnici e atleti, calcolati in circa 400 persone dallo studio del 2021 pagato 80.000 euro dalla Regione. È proprio grazie alla riduzione degli ospiti, secondo questo studi, per la costruzione del villaggio olimpico la Regione NON dovrebbe più spendere 15 dei 39 milioni previsti per la realizzazione del Villaggio Olimpico a Fiames. Villaggio che, tra l'altro, verrà smantellato a fine olimpiade. Quindi ditemi: quale differenza farebbe spendere dei soldi in Austria o in Italia, se si investono in opere o container usa e getta?».