I pregiudizi verso il Centro Montessori
    

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I pregiudizi verso il Centro Montessori

Lettere al giornale

04/09/2023

Nell’ultimo periodo mi è capitato di imbattermi in affermazioni e supposizioni (che elencherò di seguito) nei confronti del Centro Montessori di Cortina che mi hanno fatto, oltre che dispiacere, pensare a quante volte basterebbe conoscere le cose, interessarsi e approfondirle per poterne parlare con cognizione di causa, non per sentito dire o per prese di posizioni. Ed è qui che nasce il pregiudizio popolare verso una scuola che da molti anni porta avanti con eccellenza il suo obiettivo: “quello di accompagnare il bambino nel suo percorso formativo attraverso un graduale e sereno processo di scoperta ed affermazione di sé nella propria totalità e individualità.” Un sistema educativo che si basa sull'indipendenza e sulla libertà di scelta. 

1. Si puó condividere o meno il metodo educativo (una volta che si conosce la sua vera natura) ma affermare che  “all’interno della Montessori i bambini fanno quello che vogliono e non gli viene data una educazione” è piuttosto spicciolo come pensiero oltre che errato. 

Lo scopo del metodo Montessori e di conseguenza dei suoi educatori qualificati, è favorire lo sviluppo di un senso di responsabilità e di consapevolezza da parte dello studente, anziché imporre dall'alto percorsi formativi standardizzati e con tappe predefinite.

L’ideologia di base del metodo Montessori consiste nel lasciare i bambini liberi di svilupparsi e imparare al proprio ritmo, in un ambiente stimolante, di comprensione e osservazione da parte dell'adulto. Sia la casa dei bambini (materna), sia la scuola elementare (primaria), sono strutturate in classi miste. Questo significa che i gruppi sono formati da bambini di età diversa. Ciò anticipa quello che oggi la psicologia dell’apprendimento chiama social-learning, ossia l’apprendere attraverso il confronto costruttivo tra alunni diversi per interessi, abilità, competenze e età.

2. ”Il centro Montessori di Cortina è privato e per pochi”. Il Centro Montessori di Cortina è legalmente un’associazione no profit di genitori volontari. Aveva delle rette equilibrate e assolutamente in linea con altre realtà sul territorio quali la Scuola dell'Infanzia Don Pietro Frenademez di proprietà della Parrocchia di Cortina e l’ Asilo Nido Integrato “Papa Luciani” del Comune di San Vito di Cadore. Essendo un’associazione di genitori le rette versate hanno l’unico scopo di sostenere la scuola. Nessuno all’interno del centro Montessori di Cortina ci guadagna se non i bambini nell’apprendimento e gli insegnanti per il loro lavoro svolto. 

3. ”È una scuola con pochi bambini; se chiude sono facili da ricollocare”. Partendo dal presupposto che i bambini, pochi o tanti che siano, non sono pacchi postali da ricollocare e che nonostante la giovane età hanno già sviluppato l’affetto e l’attaccamento verso i compagni e gli insegnanti. I bambini che hanno perso la loro scuola sono 60, tra nido, casa dei bambini e primaria. Per una scuola di un piccolo paese di montagna con un metodo non standard è sicuramente un numero importante. Famiglie di Cortina, del Cadore e di altre parti del mondo che hanno scelto consapevolmente la scuola per il suo metodo quotato a livello mondiale. ( “Si contano attualmente 65mila scuole riconosciute Montessori in tutto il mondo.”) 

4. ”Anche in altre realtà del territorio ci sono giochi Montessori o insegnanti Montessori”. Il centro Montessori di Cortina è una scuola Montessori riconosciuta. Per poter essere tale vi è richiesto un ambiente consono, il metodo educativo, gli insegnanti qualificati, le attività svolte e gli strumenti utilizzati. L’insieme di tutti questi elementi portano una scuola Montessori ad essere riconosciuta tale, diversamente non lo è. 

5. ”Gli studenti che escono dalla primaria Montessori hanno difficoltà di inserimento nelle scuole successive e difficoltà di apprendimento”.  Partendo dal presupposto che nello studio, come sarà poi nel mondo del lavoro, ogni bambino ed ogni studente di qualsiasi scuola ha delle capacità differenti e un apprendimento differente che gli permette di fare un determinato percorso. 

Se volessimo nonostante questo andare ad elencare alcuni dei nomi che nel loro percorso scolastico sono usciti da una scuola Montessori sono i seguenti: I fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page, il visionario dell'ecommerce Jeff Bezos di Amazon, Jimmy Walls ideatore di Wikipedia, Bill Gates fondatore e presidente onorario di Microsoft, Gabriel Garcia Marquez premio Nobel per la Letteratura, Katharine Graham prima editrice femminile del Washington Post, autrice e vincitrice del premio Pulitzer, Anne Frank Famosa scrittrice ebrea tedesca, simbolo della Shoah per il suo famosissimo diario, e molti altri. 

Concludo riportando una frase che la fondatrice del Metodo Montessori , Maria Montessori, disse e che nella sua semplicità racchiude il senso di questo percorso formativo:

«Insegnare a un bambino a mangiare, a lavarsi, a vestirsi, è un lavoro ben più lungo, difficile, e paziente che imboccarlo, lavarlo, vestirlo».


Arianna Zandonella 


Nella foto: Maria Montessori assieme a dei bambini in una scuola a Londra, nel 1951