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Centro Montessori Cortina: riassunto di una storia triste

Anna Illing

29/07/2023

L’anno scolastico 23/24 potrebbe iniziare con una scuola Montessori in meno in Italia, passando da 137 a 136. A primo impatto facilmente la ragione di questo può essere immediatamente collegata al calo demografico. In un piccolo paese di montagna non facile da raggiungere e non esattamente economico sembra quasi matematico che si vada in questa direzione. Ma la storia è molto diversa, molto più complicata e molto più politica di così. 

La storia del Centro

Il Centro Montessori è nato a Cortina nel 1997, 25 anni fa. Da allora ha accolto oltre 500 alunni, tra l’asilo nido (età 1-3 anni), la casa dei bambini (3-6 anni) e la scuola primaria (6-11 anni). Ovviamente, si tratta di un servizio prezioso, o meglio, fondamentale, per una comunità. A partire dall’anno scolastico 2018-2019 la scuola primaria diventa bilingue, includendo nel programma lo studio delle materie curricolari anche in lingua inglese già dall’età di sei anni. È l’unico servizio per la prima infanzia (0-3) disponibile per le famiglie del paese. Nel 2019 la scuola primaria viene riconosciuta dalla Regione Veneto come paritaria per il valore del lavoro che svolge. Nel 2020, il progetto di bilinguismo viene esteso all’asilo nido e alla casa dei bambini; una prima volta nella storia del paese.
                                                                                                           
La sede del Centro

L’edificio dove il Centro Montessori ha sede è comunale. Il comune ha acquisito l’immobile nel 2007, quando l’Associazione Facciamo un Nido era già presente all’interno. Il contratto prevedeva un affitto di 3.600 euro mensili. Dal 2008 al 2012 l’affitto è stato alzato a 4,000 euro al mese, troppo per un servizio sociale gestito da volontari. Per pagare questa cifra il Centro ha dovuto aprire un debito e prevedere una rateizzazione ventennale per estinguerlo. Contestualmente l’amministrazione assegna l’immobile in comodato d’uso gratuito all’Associazione, per il valore sociale dell’attività svolta dalla stessa. Questa decisione della Giunta comunale non è, però, mai stata formalizzata. Questo è da segnalare perché diventa un problema più avanti.

Le Convenzioni 

Il servizio infanzia reso dall’Associazione Facciamo un Nido, che si occupa dell’asilo nido e della casa dei bambini, è un servizio convenzionato con il Comune di Cortina d’Ampezzo poiché sul territorio non esistono servizi per l’infanzia comunali e pubblici. Il Comune si impegnava 26.000 euro all’anno per ogni sezione che rispettasse dei requisiti stabiliti dalla legge, oltre che un contributo aggiuntivo di 6.000 euro per “ogni bambino portatore di handicap, certificato e con necessità di insegnanti di sostegno o addetti specializzati. Questo accordo risale al 2010 e aveva data di scadenza 2015. Nel 2015, in contributo venne alzato a 35.000 euro, e si aggiunge all’accordo l’assegnazione in comodato d’uso gratuito dell’immobile di una proprietà del comune ai fini dell’insegnamento. In questo momento il comune ribadisce la volontà di mettere a disposizione l’edificio gratuitamente al Centro. Il periodo di validità è di nuovo di cinque anni. 

L'asilo nido al centro Montessori

La sospensione dei contributi 

Nel 2017 si tengono le elezioni e cambia la Giunta comunale. A partire dal 2018-19 il Comune decide, unilateralmente, di sospendere i contributi, accusando il Centro di non aver adempiuto correttamente alla normativa relativa alle vaccinazioni obbligatorie ai fini della frequenza dei servizi infanzia in Italia. 

L’associazione immediatamente rispose che si trattava di falsità, e che era compito dell’ULSS di controllare la regolarità della situazione vaccinale nell’istituto, non del Centro stesso. Ed a conferma di ciò quattro anni dopo, nel 2021, questo nodo sembra sciogliersi visto che l’ULSS Dolomiti conferma che “sulla questione dei vaccini l’Associazione Facciamo un nido ha agito correttamente ed in piena legalità”. Ma questo non basterà a sbloccare i contributi, anche se il comune aveva affermato di averli sospesi sulla base di presunte accuse di malagestione. 

La questione dell’immobile

Mentre il Comune di Cortina ha continuato a sostenere le proprie affermazioni di dubbio sullo stato vaccinale di alcuni iscritti, alla discussione si è aggiunta la questione dell’immobile. Ed in questo momento iniziano a girare racconti molto diversi sulla situazione. Da una parte, quella del Comune, che dopo sette anni di affermato comodato d’uso gratuito dell’utilizzo dell’immobile fa marcia indietro e richiede all’Associazione tutti gli arretrati. Sommati, però, diventano una cifra ben oltre le possibilità del Centro, che viene accusato dal comune di occupazione abusiva. Dall’altra quella dell’Associazione che richiede al Comune i contributi in conto gestione non versati a fronte di un servizio convenzionato regolarmente erogato. Il Comune parla di un debito di 350.000,00 euro, mentre l’associazione specifica che l’unico debito è di circa 94.000,00 euro ed è riferito alla somma relativa ai canoni locatizi precedenti all’assegnazione in comodato dell’immobile, e che, in ogni caso, sta rispettando le date di pagamento delle rate.

Nel 2019, a sorpresa, il Comune riprende in mano il contratto dell’immobile e chiede al Centro di pagare gli arretrati dell’affitto relativo agli anni in cui l’edificio doveva essere in comodato d’uso gratuito. La tensione si alza quando il comune comunica a fine estate 2020 la volontà di rientrare in possesso dell’immobile, intimando il rilascio immediato all’Associazione ed inviando, a fine settembre- ad anno scolastico iniziato- i propri funzionari nella sede scolastica a reclamare la liberazione. L’associazione quindi si trova a non sapere in che tipo di rapporti si troverà con il comune l’anno dopo rispetto all’utilizzo dell’immobile. Il Comune sostiene di aver bisogno dell’immobile per altri scopi non ben chiariti. Se questo è il caso, sorge però una domanda: perché attaccare i luoghi utilizzati dal Centro visto che l’edificio accanto di proprietà del Comune è vuoto e a completa disposizione dell’amministrazione? 

La nuova giunta e la Corte d’Appello di Venezia

A giungo del 2022 si sono tenute le elezioni comunali, che Gianluca Lorenzi ha vinto con 1044 voti, il 37.6 % su un totale di 2817 votanti. Tra le promesse fatte durante la campagna elettorale e messe nero su bianco nel programma si fa esplicito riferimento alla questione del Centro Montessori. “[sono priorità del gruppo:…] il supporto alle Associazioni in termini di contributi e di servizi, affrontando anche il problema delle sedi e degli spazi idonei, idealmente raggruppandole per la condivisione di alcuni servizi, risolvendo anche la problematica del Centro Montessori di Cortina”; “La nostra azione sarà comunque rivolta alla salvaguardia delle scuole esistenti e di tutti i cicli formativi, risolvendo anche criticità sorte negli ultimi tempi quali quello relativo al Centro Montessori di Cortina”.

Solo un mese dopo, arriva la decisione del Tribunale di Belluno: il comune deve pagare all’Associazione 234.940,95 euro per il contributo mancato negli anni precedenti a cui vanno aggiunti la valutazione di interessi commerciali, gli interessi legali e il contributo di 112.000 euro per l’anno corrente. Il Tribunale ha anche voluto risolvere la questione della sede stabilendo un canone di occupazione di 600 euro a partire dal 2015, fino a che il Comune non presenti una soluzione sull’occupazione dell’immobile. Quindi sommando l’affitto dal 2015 al 2022, l’Associazione deve pagare un totale di 50.631,84 euro e non più 350.000 euro. 

La speranza muore presto, visto che l’amministrazione Lorenzi non eroga i soldi dovuti ma, al contrario ricorre alla Corte di Appello di Venezia chiedendo la sospensiva della sentenza di primo grado e sottoscrive un’azione di liberazione dell’immobile. 

La manifestazione del 18 marzo 2023

Il 18 marzo il Comitato Civico Cortina ha organizzato una manifestazione in piazza per protestare, in maniera generale, contro la quasi assente attenzione al benessere dei cittadini di Cortina da parte dell’Amministrazione comunale. Uno dei temi toccati - non sorprende - è stato quello dell’Associazione Facciamo un Nido. 

Il Sindaco ha commentato in risposta: “Come evidente e sin troppo noto, la questione è precedente al nostro insediamento: questa Amministrazione, nonostante la volontà di provvedervi, non ha purtroppo avuto possibilità di riconsiderare la questione, in ragione della situazione anche contenziosa che si era ormai cristallizzata e che ci ha visto in dovere ricorrere in appello. Compito di ogni amministratore è il rispetto delle norme e la tutela di tutti i cittadini; abbiamo da subito instaurato un dialogo con l’Associazione e, nel massimo rispetto degli aspetti legali e della trasparenza, auspichiamo di trovare una soluzione che permetta la continuità del servizio. Il tema è ancora aperto, così come i canali di confronto”. 

Queste parole vanno però soffocate dall’affermazione fatta in data 20 marzo scorso di “mandare i bambini all’asilo parrocchiale” e dalla conferma lapidaria del fatto che l’immobile, sede per ben 25 anni dell’Associazione Facciamo un nido e destinato in parte, da sempre, a servizio infanzia integrato 0-6 e scuola elementare, non sarà in nessun caso più utilizzabile dall’Associazione.

Chi è il debitore? 

Ammonta a 479 mila euro il debito che l’Amministrazione comunale di Cortina ha nei confronti dell’associazione Facciamo un nido per la mancata erogazione dei contributi scolastici, a fronte di un credito nei confronti dell’associazione di 91 mila  euro per mancati affitti riscossi. Sono queste le cifre che sono state inserite nel bilancio consuntivo al 31 dicembre 2022, approvato dal consiglio comunale dell’11 luglio 2023. Una delucidazione che mette ora nero su bianco la situazione debiti/crediti tra  centro Montessori e Comune in una lunga diatriba che sarà risolta a questo punto solamente dalla magistratura.

Ai giudici l’ardua sentenza

Il 27/06/2023 il giudice del Tribunale di Belluno ha respinto il ricorso promosso dal comune per la liberazione dell’immobile, ritenendo che non esista un presupposto di urgenza, come invece affermava l’amministrazione comunale. La discussione proseguirà in un’udienza fissata per il 19/10/2023. Inoltre, è stata fissata un’udienza alla Corte di Appello di Venezia per il 12/09/2023, ente che ha anche stabilito che i termini per il deposito di comparse conclusionali debbano essere limitati a 40 giorni invece degli ordinari 60.

Dal punto di vista del Centro Montessori, questo è un segnale che c’è la volontà di risolvere la questione rapidamente. A detta di Valentina Gasparini, presidente dell’Associazione Facciamo un nido, “tutto questo ci permetterebbe di proseguire con il progetto se non fosse per la mancanza di fondi (sono ormai cinque anni che non riceviamo contributi comunali) e l'incertezza che ha spinto molte famiglie a iscrivere preventivamente i bambini presso il nido o asilo parrocchiale e alla scuola statale Duca d'Aosta. Siamo quindi in un momento di stallo in cui stiamo cercando di trovare i fondi e riprogettare il futuro del Centro”.  

Considerazioni personali 

Per una questione di correttezza e trasparenza ci tengo a dire che io stessa sono stata un’alunna della scuola Montessori di Cortina, per tutto il percorso dell’asilo nido, della casa dei bambini e della scuola primaria. E ci tengo anche a condividere una mia testimonianza che avevo già pubblicato su Facebook in una campagna lanciata per sensibilizzare sull’importanza che il Centro ha per la comunità.  

“Se si può dire che è possibile individuare dei posti che segnano la vita in positivo, il Centro Montessori è certamente uno di quelli. Ho passato più della metà della mia vita li e le storie che potrei raccontare sarebbero indubbiamente numerose, e tutte in qualche modo mi caratterizzano ancora oggi.

I ricordi spaziano dalle sale gioco dell’asilo nido, alle ricreazioni all’aperto all’asilo, alle lezioni delle elementari. Ma quello che ricordo di più è l’incentivo all’indipendenza e al mettersi in gioco, sempre. Ricordo che ero sempre spinta a far di più, a sfidare le mie paure e i limiti autoimposti dalla timidezza e insicurezza. Ricordo il supporto delle maestre per superare suddette timidezza e insicurezza. Ricordo che studiare non era mai un peso, ma insieme diventava piacevole, e la gara era a chi riempiva più quaderni con gli esercizi di matematica. 

In questo ambiente, in cui l’aspetto ludico e il rispetto si incontrano, si è liberi di esprimersi al proprio meglio e si può esplorare il mondo circostante con curiosità per scoprirlo e, soprattutto, per scoprire se stessi. Infatti, molto di ciò che fa parte della mia personalità oggi ha origine e si è rafforzato già in quegli anni. 

Mi capita spesso di ripensare a quella bambina introversa ma motivata e a chiedermi cosa avrebbe potuto fare di diverso e rimango a mani vuote. Avendo avuto l’opportunità ed essendo stata incoraggiata a provare e sperimentare, le mie passioni sono nate tra le stanze del Centro Montessori, e sono quelle che guidano ancora la mia vita. Grazie alla flessibilità e soggettività del percorso ho potuto iniziare a trovare la mia strada e il mio posto in questo mondo senza avere mai paura di sbagliare o ricominciare da capo.”