La ferrovia: perché non insistere sul ripristino della Calalzo-Dobbiaco?
    

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La ferrovia: perché non insistere sul ripristino della Calalzo-Dobbiaco?

Lettere al giornale

15/06/2023

Accantonate – speriamo definitivamente –gli insostenibili azzardi dei sostenitori del ripristino dell’aviosuperfice....internazionale di Fiames ci chiediamo perché non rendersi fautori e sostenitori di una concreta ripresa dello studio di fattibilità atto a ripristinare quella ferrovia delle Dolomiti nel famoso tracciato Calalzo (o addirittura Venezia) Cortina- Dobbiaco.

Questa, oltre che servire egregiamente da rapido collegamento tra la pianura veneta, le Dolomiti ampezzane e la Val Pusteria sodisfacendo in tal modo, e non è cosa da poco, anche le esigenze di fretta della nota parlamentare, costituirebbe un impagabile richiamo turistico per l’intero comprensorio; ne forniscono inequivoca prova in tal senso analoghi collegamenti realizzati nella vicina Svizzera così come in   analoghe località dalla lunga e consolidata tradizione turistica.

Perché quindi Voci di Cortina non si rende capofila di una cordata che metta in moto tale richiesta? 

Cordialmente

Avv.BdC

 

Gent.mo avvocato de Costanzo

La ferrovia delle Dolomiti era una ferrovia di montagna a scartamento ridotto lunga 64 chilometri che tra il 1921 e il 1964 collegava Calalzo di Cadore, Cortina d'Ampezzo e Dobbiaco, unendo le province di Belluno e Bolzano.

Si parla spesso del suo ripristino, soprattutto per rendere più sostenibile l’accessibilità alle nostre località turistiche.

In questi ultimi anni si è molto parlato di riattivare la linea (anche con diverse alternative di tratta), ma quando si arriva alle valutazioni economiche di sostenibilità, i dati sono impietosi: il numero di passeggeri ipotizzati non giustifica e non ripaga gli investimenti necessari.

Ciò detto, siamo dell’avviso che un’idea ragionevole – e soprattutto praticabile – sia quella di studiare la linea per destinarla prioritariamente al traffico merci. In questa maniera si apre uno sbocco a nord dalle nostre zone industriali e si incentiva la riduzione del traffico, migliorando la fluidità del trasporto delle merci e riducendo i tempi di consegna. Questo porta ad una maggiore efficienza complessiva nel settore logistico, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale.

La ricaduta positiva di questo modello è quella che – una volta attivata la linea – la stessa può essere utilizzata in via ausiliaria anche per il trasporto passeggeri e per l’uso turistico.

La redazione