«Venerdì è stato l’ultimo giorno di scuola anche al Centro Montessori Cortina ma la paura che ci pervade è che non sia stato semplicemente la chiusura dell’anno scolastico ma la chiusura definitiva». Il Direttivo dell’associazione Facciamo un nido ha concluso l’anno scolastico con una festa al Centro di Zuel a Cortina alla quale hanno partecipato i bambini, gli insegnanti, i genitori e alcuni simpatizzanti del Centro per l’infanzia montessoriano bilingue dagli 0 agli 11 anni. Si va avanti, ma lo sconforto per la dura presa di posizione dall’amministrazione comunale contro l a scuola traspariva a volte negli occhi lucidi dei bambini e anche degli adulti presenti.
Ma non si molla e il direttivo continua la sua battaglia. «È stato già presentato un esposto alla Procura della Repubblica per abuso d’ufficio e contro le relazioni denigratorie e calunniose, volutamente deformate e non corrispondenti alla realtà, pubblicate sul sito istituzionale del Comune. Il sindaco, gli assessori e i dirigenti si assumano la piena responsabilità delle loro azioni, chiudendo l’ennesimo servizio a Cortina a discapito della comunità» annunciano in una nota. «Sono anni che ci sono contenziosi con il Comune e la nostra speranza e volontà sono sempre state quella di trovare un accordo nel rispetto delle parti, nella legalità, per il bene della comunità e che ci permettesse di continuare il nostro progetto di 25 anni. Purtroppo invece ci sentiamo sopraffatti dall’accanimento che subiamo dall’Amministrazione Comunale, dai toni e contenuti dei loro comunicati stampa».
«Non vediamo rispetto né riconoscenza per l’opera di volontariato svolta dai cittadini da oltre 25 anni a servizio della comunità. Non vediamo trasparenza nei confronti della cittadinanza a cui non vengono date spiegazioni delle decine di migliaia di euro (più di 60.000€) di soldi pubblici spesi per pagare gli avvocati al solo fine di chiudere questa realtà e non per trovare una soluzione. Non vediamo volontà di transare e addivenire a un accordo quando, invece di applicare il canone ridotto stabilito dal giudice (oltre che da una delibera comunale della precedente amministrazione) si ricorre in appello contro sentenza e si pretende il maggior canone come se fossimo un’attività commerciale lucrativa. Non comprendiamo inoltre come siano possibili assegnazioni dirette senza bando e senza affitto per altri enti/associazioni mentre per noi, che abbiamo svolto per anni un servizio di fondamentale valore pubblico e sociale, viene chiesto lo sfratto».
«Con la chiusura del Centro Montessori si disattendono i principi di imparzialità quale dovere di ogni ente pubblico a totale vantaggio di altro ente privato a scapito degli interessi dei cittadini sanciti dalla Costituzione per il pluralismo dell’offerta formativa. Per queste ragioni, nella massima trasparenza e responsabilità, chiediamo di poter chiarire ai Cittadini di Cortina e all’opinione pubblica l’intera vicenda in un confronto pubblico, moderato e imparziale con il Sindaco e gli assessori competenti» concludono i rappresentanti del direttivo.
In allegato il comunicato completo