Caso Montessori: parte l’esposto in Procura e al Difensore Civico.
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Caso Montessori: parte l’esposto in Procura e al Difensore Civico.

Marina Menardi

20/05/2023

Nella giornata di ieri, venerdì 19 maggio, la presidente della “Associazione Facciamo un nido” Valentina Gasparini ha consegnato presso il commissariato di Polizia di Cortina un esposto indirizzato al Procuratore della Repubblica e al Garante regionale dei diritti della persona del Veneto (Difensore Civico), firmato da alcuni genitori dei bambini che frequentano il Centro Montessori dei Cortina. L’esposto riguarda la mancata erogazione dei contributi al di fuori della causa in corso tra Comune e Associazione, cioè quelli dell’anno scorso e di quello in corso. 

«Ad ottobre sarebbero dovuti arrivare i contributi da parte dell’amministrazione, ma sono stati bloccati e nemmeno quantificati, nonostante il servizio regolarmente svolto dall’Associazione; inoltre il Comune ha bloccato la liquidazione di un contributo di 112.251,92 euro concesso in base alla determina dirigenziale di dicembre 2021 per l’anno scolastico 2021/2022» spiega la presidente Gasparini. «La motivazione? Il mancato rispetto della clausola del Regolamento Comunale che cita che sono esclusi dai contributi i soggetti che si trovino in una situazione debitoria nei confronti dell’Amministrazione comunale». 

Situazione in cui l’associazione “Facciamo un nido” non rientra, come spiegato dalla presidente. «L’Associazione – compensati i debiti con i crediti – vanta una situazione creditoria di almeno 244.616,28 euro, così come certificato in una email dalla stessa responsabile della ragioneria dell’Amministrazione comunale». 

Non sussiste nemmeno la motivazione dell'occupazionale dell’immobile senza titolo, «usata in maniera impropria per esercitare nei confronti dell’Associazione una indebita pressione volta a costringere la scuola a chiudere e agevolare così la liberazione dei locali. Bloccare un pagamento perché l’Amministrazione motu proprio qualifica una terza parte quale debitore è una prevaricazione e un abuso. L’occupazione “senza titolo” non è condizione legale per bloccare l’erogazione dei contributi» scrivono i genitori nell’esposto. 

Nell’esposto si chiede pertanto al Procuratore di Belluno e al Difensore Civico di Venezia «un intervento per la liquidazione immediata dei contributi dovuti dal Comune di Cortina d’Ampezzo a favore dell’Associazione Facciamo un Nido Aps». 

Spiega Gasparini di aver ricevuto ancora a fine novembre una Pec da parte del Comune con una proposta di risolvere la causa in corso con il pagamento degli arretrati per la locazione dell’immobile, compreso quelli prescritti dal giudice nella sentenza di primo grado per gli anni dal 2012 al 2015 e il rilascio dell’immobile; il comune avrebbe così subito sbloccato i 244 mila euro di cui l’associazione è creditrice, più l’erogazione dei contributi successivi. 

«Noi non abbiamo subito accettato perché saremmo dovuti andare via, mentre dovevamo arrivare alla fine dell’anno scolastico. Abbiamo inviato la nostra accettazione via Pec lo scorso 30 marzo. In tutta risposta è  arrivata la richiesta di rilascio urgente dell’immobile entro il 9 giugno. Contemporaneamente il Segretario comunale ha inviato la lettera di messa in mora agli ex amministratori per il pagamento dei canoni prescritti, che non ha senso, visto che noi avevamo accettato di pagarli». 

Non si molla nemmeno di fronte all’ingiunzione di lasciare i locali. « I genitori sono combattivi, non vogliono mollare. Alcuni di loro sono andati in Comune per parlare con il Sindaco ma non sono stati ricevuti e ancora nemmeno richiamati. La mamma di tre ex alunne che hanno frequentato tutti e tre gli stadi del Centro (dal nido alla scuola elementare) si è piantonata davanti all’ufficio del sindaco per avere un colloquio anche breve, che ha ottenuto ma trovando di fronte a sé un muro su tutti i fronti. I genitori si sono rivolti anche al Segretario comunale, il quale però si trova a Cortina solamente un giorno alla settimana e quindi difficile da raggiungere.