Sulla scia della precipitata situazione che colpisce il Centro Montessori di Cortina d'Ampezzo, mi permetto di scrivere poche righe di commento personale all'incredulità suscitata dalla decisione dell'amministrazione e al dolore che l'accompagna.
A Cortina vince la burocrazia (probabilmente insieme alla volontà di negare e di colpire) sulla disponibilità, il buonsenso e la capacità politica di gestire situazioni non così complesse come quella di tenere aperta una scuola che per molti anni ha contribuito a soddisfare la richiesta di famiglie di dare ai figli un servizio che non esisteva, vedi asilo nido, o un tipo di educazione alternativo alla scuola pubblica ma certamente non in contrasto.
L'atteggiamento dell'amministrazione comunale lascia attoniti e perplessi perché non se ne capisce la ragione se non quella un po' miserrima di vecchie ruggini e di 'conti da saldare' tra un'amministrazione e l'altra e di vecchie divergenze burocratiche tra personale e amministrazione come suggeriscono alcuni articoli di giornale.
E così, anziché tentare di sanare, si sfratta, e a pagare lo scotto sono i bambini e l'attività educativa portata avanti da maestre entusiaste, formate ad educare secondo un metodo apprezzato e conosciuto in tutto il mondo, e i genitori con una visione diversa.
A mio parere si tratta dell'ennesima prova del disinteresse per i cittadini che non siano quelli legati alle strutture turistiche o alle Olimpiadi 2026 (qui ampezzani, cortinesi, foresti o stranieri.... non fanno differenza) per i quali va benissimo attivarsi superando, o tentando di superare, qualsiasi tipo di ostacolo. E intanto Cortina perde un altro pezzo di sé.
Con molto rammarico e rimpianto mi sento di unirmi all'addio al Centro Montessori e di dire Grazie.
Mary Gino