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L'interrogazione in Parlamento della senatrice Floridia su pista da bob e la risposta del ministro

Marina Menardi

22/04/2023

(3-00367) (19 aprile 2023)

Aurora Floridia. - Al Ministro per lo sport e i giovani - Interrogazione

Premesso che:

- la crisi siccitosa che attanaglia il Nord Italia non risparmia nemmeno l'area delle Dolomiti: la carenza d'acqua provoca grandi difficoltà, in particolare nella provincia di Belluno, dove ARPA Veneto nel suo "Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto", aggiornato al 31 gennaio 2023, parla di situazione grave nel Bellunese, a causa di precipitazioni al di sotto della media storica e della scarsa presenza di neve. È un quadro preoccupante, in una provincia servita da un acquedotto che perde circa il 70 per cento dell'acqua captata dalle sorgenti;

- il rifacimento della pista da bob di Cortina "Eugenio Monti", per l'edizione dei giochi olimpici e paralimpici invernali 2026, dal costo stimato di circa 120 milioni di euro lordi, comporterà la deforestazione di un'area stimata di 20.000 metri quadrati con l'abbattimento di 200 larici storici, conseguente impoverimento del suolo e un rischio di permeabilità del terreno;

- inoltre, in un primo momento, risulta all'interrogante che per il funzionamento della futura pista da bob si prevedesse il prelievo di acqua dal Boite, un corso d'acqua di carattere torrentizio affluente destro del fiume Piave, ma, viste le complicazioni dovute alla sua limitata portata idrica, spesso ghiacciata, si è conseguentemente deciso di ricorrere al prelievo di oltre 3.000 metri cubi di acqua dall'acquedotto comunale per la formazione del ghiaccio necessario alla pista Eugenio Monti, in un territorio già sofferente dal punto di vista idrico;

considerato che:

- l'acquedotto in questione risulta spesso in condizioni critiche nei periodi di grande affluenza turistica, e, in ragione dell'imponente picco di arrivi durante l'edizione italiana dei giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026, sono prevedibili effetti negativi sul sistema idrico locale;

- è evidente che la pista risulterà avere un enorme impatto dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista ambientale, nonostante gli iniziali proclami su una edizione dei giochi olimpici all'insegna della sostenibilità,

- si chiede di sapere quali azioni il Ministro in indirizzo intenda adottare per garantire che l'enorme consumo di acqua necessario al funzionamento della pista da bob di Cortina non comprometta le risorse idriche a servizio dei cittadini e se l'argomento sia all'ordine del giorno della cabina di regia e del commissario straordinario nazionale, come previsto nel cosiddetto decreto siccità approvato recentemente dal Consiglio dei ministri.


21.04.23  risposta Abodi interrogazione Floridia

La pista di bob per le Olimpiadi invernali del 2026 verrà costruita a Cortina d'Ampezzo. A confermarlo è il ministro dello Sport Andrea Abodi, rispondendo al Senato ad un'interrogazione di Aurora Floridia (Avs), seguita dalla 'Dire', formulata dopo che il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha detto di ritenere "non necessaria" la costruzione di una nuova pista di bob, potendo utilizzare la struttura già esistente di Innsbruck, in Austria.

Ma se quella austriaca rappresenta la soluzione migliore per la senatrice dell'Alleanza Verdi Sinistra, che accusa il governo di inseguire con "testardaggine questa opera faraonica, nonostante il forte impatto economico dell'opera, stimato in 120 milioni di euro, e il forte impatto ambientale", il ministro Abodi, nel suo intervento, non nomina mai la città di Innsbruck. Un'opzione che, quindi, sembrerebbe non essere sul tavolo della cabina di regia per le Olimpiadi, che conferma la volontà di andare avanti con il progetto. Lo stesso Abodi ricorda infatti  che "l'intervento di riqualificazione della pista 'Eugenio Monti', adibita alla disciplina del bob e parabob, slittino e skeleton, è stato approvato a seguito dei positivi esiti della conferenza dei servizi decisoria sincrona indetta sul progetto definitivo della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, il 18 gennaio 2023".

Il ministro replica quindi agli attacchi di Floridia, secondo cui l'opera porterà alla "deforestazione di un'area stimata di 20.000 metri quadrati, con l'abbattimento di 200 larici storici" e al prelievo di "oltre 3.000 metri cubi di acqua dell'acquedotto comunale, sottraendo questa importante quota di risorse idriche alla comunità del territorio".

Per quanto riguarda la deforestazione, Abodi risponde che la "relazione di riduzione forestale è stata concordata e approvata dall'ente preposto al rilascio delle relative autorizzazioni" e che "l'intervento prevede un progetto di sistemazione paesaggistico-ambientale attraverso la realizzazione di opere a verde di riforestazione dell'area e rimboschimento compensativo, nonché il versamento sull'apposito fondo regionale di un importo ricompreso all'interno del quadro economico dell'intervento, per il miglioramento colturale di una superficie doppia rispetto a quella di cui è stata richiesta la riduzione forestale".

Sul prelievo idrico, invece, il ministro Abodi spiega che "il fabbisogno complessivo è stimato in 21.000 metri cubi d'acqua l'anno". Quest'acqua non verrà prelevata dal torrente Boite, ma verrà sostituito "un vetusto serbatoio di compensazioni, localizzato in località Cadin. L'accumulo idrico, così rinnovato, avrà un volume di circa 1.000 metri cubi e una capacità che consentirà di aumentare significativamente l'accumulo idrico, garantendo sia la copertura di picchi di consumo ben maggiori di quanto oggi possibile sia la disponibilità idrica in fase di preparazione e avvio stagionale della pista refrigerata".


fonte «Agenzia DIRE»