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Olimpiadi: lo sconcerto per la gestione a Cortina dalla candidatura in poi

Lettere al giornale

19/04/2023

Non sono un’ampezzana, non sono una cortinese, ma una “foresta” metà turista e metà no, che frequenta Cortina dall’infanzia. Con la mia mamma alloggiavamo a quella che era la Pensione Principe, ora qui ho il domicilio. Credo anzi di poter godere del passaporto di questo territorio, poiché ho avuto su questi monti un grave infortunio da cui fortunatamente mi sono ripresa, ma che mi ha lasciata, se possibile, ancora più legata a questi luoghi.

Non posso esimermi dall’esprimere lo sconcerto per la gestione della città per quanto riguarda la sua candidatura e partecipazione alle Olimpiadi. Olimpiadi? A lavori già avviati, nessun cittadino ha il piacere di conoscere i progetti che stravolgeranno l’ambiente e la vita di Cortina, dei suoi abitanti e del suo pubblico. 

L’ultima “trovata”, del piazzamento del villaggio olimpico a Campo, è forse la trasformazione di Cortina che è stata più comunicata dalle autorità locali e olimpiche. E sappiamo che non ha incontrato grandi favori tra i cittadini, al punto che, per fortuna, è stata sostituita da altra collocazione. Verrà collocato a Fiames, ipotesi già formulata in un primo momento, poi rigettata perché zona a rischio idrogeologico. Ora non più? Curioso.

Che non si senta più parlare della Medal Plaza al trampolino è un bene, forse significa che quell’insensato progetto è caduto.

E del palazzetto del curling? Che ne è?

Pista da bob. Il progetto – ma quale progetto, appunto - che rivoluzionerà la zona di Ronco, l’aspetto e la vivibilità di Cortina e dintorni suppongo sia stato approvato da tempo dalle amministrazioni locali e regionali ma nulla è stato comunicato pubblicamente. 

In primo luogo non è stata fatta alcuna richiesta ai cittadini, nella fase iniziale della candidatura di Cortina, se fosse gradita la possibilità di fare di Cortina un sito olimpico, richiesta che dovrebbe rientrare nelle buone pratiche di un’amministrazione locale ben educata e attenta al benessere e alla soddisfazione dei propri amministrati.

Soltanto nell’agosto 2022 il sindaco, il commissario straordinario Sant’Andrea e i rappresentanti di Ministero e Regione hanno indetto un incontro che si è tenuto in Comune, in una sala con una trentina di posti a sedere, con l’ammonizione al pubblico (neanche l’invito) a non porre domande. In quell’occasione è stato semplicemente ribadito alle poche decine di persone presenti in quell’angusta sala la volontà di procedere coi lavori, in particolare con la realizzazione della pista da bob, senza fornire alcun chiarimento in proposito.

Da allora non si è più verificata alcuna comunicazione ufficiale.

A fronte del muro di gomma delle amministrazioni, locali regionali nazionali, sono iniziati a fine febbraio i lavori di smantellamento della vecchia pista da bob e si dice che a giugno dovranno iniziare i lavori di costruzione della nuova pista. Da bravo muro di gomma l’Amministrazione comunale ha però mandato una comunicazione al Parco Avventura con soli tre mesi e mezzo di anticipo, nella quale si precisava che il contratto di affitto dell’area occupata dal Parco non sarebbe stato rinnovato alla sua scadenza, ne ora ne in seguito evidentemente, assecondando così, come specificato nella lettera del Comune, la richiesta della società Infrastrutture Milano Cortina 2020 - 2026 spa di provvedere a rientrare nella piena disponibilità di tutti i terreni interessati al progetto di riqualificazione della pista da bob “Eugenio Monti”.

Contestualmente a questa comunicazione formale il Comune non ha rivolto alla proprietà del Parco Avventura alcuna proposta di compensazione o alternativa per la imposta e obbligata cessazione dell’attività, attività che veniva svolta da diciannove anni (secondo parco avventura nato in Italia e tra i maggiori e più conosciuti sul territorio nazionale) ed esclusivamente con importanti investimenti privati (a differenza di quanto avviene per strutture simili), realizzato su un territorio comunale per il quale veniva pagato un affitto.

Questa l’attenzione dell’amministrazione locale per i soggetti che per anni hanno contribuito a produrre valore aggiunto a Cortina. E questa è l’attenzione delle amministrazioni locali, regionali e nazionali al bene comune: non Olimpiadi all’insegna della sostenibilità, come sbandierato ovunque, ma evento che porterà danni ambientali irreversibili, spreco abnorme di denaro pubblico, appesantimento sui cittadini cortinesi per l’aggravio delle spese di bilancio che il Comune dovrà sostenere per la manutenzione e gestione successiva della pista. Sempre che la pista non muoia dopo pochi anni (come già successo alla pista da bob realizzata in Val di Susa per le Olimpiadi di Torino del 2006): a funerale avvenuto, di questa pista cortinese rimarrà probabilmente un enorme rudere inutilizzato, ettari di bosco distrutti, probabili opere viarie e di sistemazione del territorio non concluse (la vicenda dei Mondiali 2021, sempre governata dallo stesso commissario straordinario Sant’Andrea, non vi dice niente?). 

Come può esserci tanta miopia negli amministratori? Come essere così sordi e ignoranti di quanto già successo in passato e della realtà del territorio che si amministra, trascurando completamente quella che è stata un’esperienza relativamente recente in Italia, a Torino e valli limitrofe appunto, dove credo che nessun amministratore di quei comuni possa dire serenamente che dalle Olimpiadi hanno avuto grandi vantaggi per il territorio e la comunità?

Vergogna! L’unico vantaggio sarà per gli attuali amministratori, che usciranno con appuntata sul petto la medaglia di aver realizzato le Olimpiadi a Cortina, ma con la giacca, che dovrebbe sorreggere quella medaglia, piena di macchie, rattoppi, buchi; e con Cortina, una volta che l’effimera fiammata olimpica si sarà estinta velocemente, svilita, degradata e privata di una serie di servizi, di ampio gradimento, che ne arricchivano l’offerta a cittadini e turisti. 


Cristina Mundici   18 aprile 2023


Nella foto: l'immagine desolante del Parco Avventura presso la pista da bob, anch'esso in fase di demolizione definitiva