La cabina di regia ha deciso: il villaggio olimpico di Cortina d’Ampezzo verrà costruito a Fiames e la Piana di Campo verrà risparmiata! Possiamo considerare questa scelta come una vittoria dei cittadini?
Sicuramente le azioni portate avanti dal Comitato di Campo hanno esercitato una forte pressione su chi doveva prendere una decisione ma, secondo me, siamo anche di fronte all’ennesima dimostrazione che su questa gestione delle Olimpiadi 2026 si sta navigando a vista, prendendo decisioni che poi vengono smentite, il tutto senza trasparenza e condivisione, senza mostrare uno straccio di progetto alla cittadinanza, basti pensare che gli abitanti e i proprietari dei terreni di Campo, per affermare un loro sacrosanto diritto, hanno dovuto ricorrere ad un avvocato e minacciare azioni legali!
Ma partiamo dal presupposto che buttare milioni di euro in un’opera che alla fine dell’evento verrà smantellata è un tale spreco di denaro pubblico da far gridare allo scandalo. Ora sembra che il costo dell’operazione sia passato da 50 a 36 milioni, ma i conti si fanno alla fine, ma si tratta pur sempre di un costo pro capite a notte attorno ai 900,00 euro, per dormire in un container, senza nemmeno il trattamento di mezza pensione! Possiamo ancora parlare di sostenibilità di fronte ad una cifra del genere, degna di un hotel a 5 stelle più che di un villaggio di lamiera?
Quante altre cose si sarebbero potute realizzare con 50 milioni di euro? Perchè non restaurare gli edifici comunali abbandonati, o pensare ad un recupero della zona di Cimabanche che così resterà abbandonata a sé stessa per i prossimi decenni ? E la proposta del villaggio ENI, nemmeno presa in considerazione? Si sarebbero potute trovare altre soluzioni per rispettare quel principio di LEGACY per il territorio che il CIO pone come condizione, invece si è scelta la strada più comoda: un villaggio a perdere.
Con questa scelta di realizzare il Villaggio Olimpico a Fiames sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto il vincolo idrogeologico secondo il quale si tratta di una zona a rischio? Per quale motivo ci si è nascosti dietro questo vincolo per anni, dicendo che a Fiames non si poteva costruire ed ora è improvvisamente bypassato? Fino a che punto noi cittadini possiamo fidarci di chi ci governa e amministra se si continuano a fare dichiarazioni che poi vengono sconfessate con tanta facilità?
Cortina non ha un proprio rappresentante all’interno della Fondazione Milano–Cortina 2026 perché si è ceduto il posto alla Regione Veneto, il Sindaco di Cortina, prima di partire per Roma, aveva dichiarato che si sarebbe “adeguato senza problemi alle decisioni che verranno prese in cabina di regia”, viene da chiedersi quale sia il peso che effettivamente ha il nostro paese in questa partita. Non spetta forse al Sindaco rappresentare le istanze dei suoi concittadini e far valere una propria posizione? Se si va a Roma solamente per adeguarsi alle decisioni prese da altri tanto vale starsene a casa, almeno avremmo risparmiato i soldi della trasferta.
Certo, sono contenta che sia stata abbandonata l’intenzione di costruire il villaggio a Campo, ma resto dell’idea che una tale proposta, contraria ad ogni logica di buon senso, che avrebbe distrutto per sempre una zona integra ad alto valore ambientale, non sarebbe dovuta passare neanche per l’anticamera del cervello di chi non perde occasione per proclamare a gran voce di lavorare per la sostenibilità.
Questo senso di sfiducia nei confronti dell’evento olimpico si va sempre più diffondendo nel paese, al punto in cui siamo anche molti cittadini che all’inizio erano favorevoli alla candidatura sono delusi da come stanno andando le cose, la sensazione di non essere protagonisti delle scelte in atto ma di dover subire decisioni calate dall’alto genera preoccupazione e malcontento ma non dobbiamo rassegnarci, sono ancora molti i progetti sui quali possiamo intervenire e noi di Cortina Bene Comune ci siamo, e continueremo nella nostra opera di informazione e trasparenza.
Roberta de Zanna
CORTINA BENE COMUNE