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Scuola Montessori: il Comune di Cortina ricorrerą in appello e pensa allo sfratto

Marina Menardi

18/11/2022

Sulla scuola Montessori di Cortina il comune non solo farà ricorso in appello, ma darà l’incarico ad un legale per sfrattare i bambini dal centro di Zuel. La determina per l’incarico agli avvocati Gianni Zgagliardich di Trieste e Federico Bressan di Belluno per l’assistenza legale, contestualmente all’impegno di spesa pari a euro 36. 318, 25 da parte del Comune, è di mercoledì 16 novembre, e segue la delibera di giunta del 10 novembre in cui gli assessori danno mandato al sindaco Lorenzi a sottoscrivere due separati mandati: uno in favore di un legale per il ricorso innanzi la Corte di Appello di Venezia, l’altro per una separata azione di liberazione dell’immobile. 

Un clamoroso dietro front da parte dell’Amministrazione Lorenzi, che aveva fatto della salvezza della scuola uno dei capisaldi della sua campagna elettorale, con i genitori che avevano finalmente sperato in una soluzione del problema e nella prosecuzione del servizio scolastico di prima infanzia. 

La battaglia tra comune e Facciamo un nido va avanti da oltre cinque anni, e nella passata amministrazione aveva visto la scarsa collaborazione da parte dell’ex sindaco Gianpietro Ghedina nel trovare una soluzione al problema della mancata erogazione dei contributi e alla questione dell’affitto dello stabile sede del centro, di proprietà comunale. 

La querelle era finita davanti al tribunale di Belluno, risolta con la sentenza a favore di “Facciamo un nido” pubblicata lo scorso luglio. Il giudice aveva riconosciuto la correttezza e la piena legalità delle azioni di “Facciamo un nido” (che il Comune aveva invece contestato, bloccando l’erogazione dei contributi), e aveva obbligato l’Amministrazione a elargire all’associazione 209. 821, 39 euro (più gli interessi commerciali), pari ai contributi non versati di due anni per la questione relativa alle inadempienze vaccinali. 

L’unica cosa che non era stata riconosciuta è il comodato gratuito dello stabile; tuttavia il giudice, partendo dal 2015 (in quanto gli anni antecedenti sono prescritti), alla data della sentenza del 13 aprile (depositata il 12 luglio) ha applicato la delibera del 2018 - conosciuta come “Delibera Masolo” dal nome del funzionario che l’ha redatta - che stabilisce un affitto di 600 euro al mese, cifra che andrà anche oltre, fino all’eventuale rilascio dell’immobile. 

I genitori che gestiscono la scuola, inoltre, erano stati rinfrancati dal cambio di Amministrazione, con promessa da parte di Gianluca Lorenzi e del suo gruppo – oggi alla guida del Comune – di una soluzione alla querelle. Cosa che tuttavia non è avvenuta: non solo il Comune non ha ancora erogato i soldi dovuti secondo la sentenza di primo grado, ma ha optato per il ricorso in appello, chiedendo la sospensiva del primo grado. 

La questione non si ferma alla mancata erogazione dei contributi, ma comprende la questione dell’affitto dello stabile. Al momento l’associazione  lo sta occupando “sine titulo”, in attesa di un contratto di locazione come stabilito dal giudice (euro 600 al mese) o ancora meglio, del bando di assegnazione che era stato promesso ancora dall’ex sindaco Ghedina, ma non è ancora stato fatto. Ciò che invece va avanti, sono le battaglie legali tra Comune e “Facciamo un nido”. 

Per l’assessore ai Servizi Sociali Monica De Mattia «l’appello alla sentenza Montessori è un atto dovuto, ma rimane ferma la volontà di risolvere il problema. Siamo aperti ad un confronto costruttivo». 

«Questa Amministrazione, come ha dichiarato il Sindaco Lorenzi in merito alla pista di bob, non ha alcuna intenzione di fare dietrofront. Come già detto in campagna elettorale, è nostra ferma volontà risolvere questa annosa ed incresciosa  situazione, in un’ottica di assoluta tutela del bene pubblico così come dei preziosi servizi erogati dall’Associazione Facciamo un Nido verso le famiglie di Cortina». 

L’Assessore De Mattia precisa: «Il contrastato sulla Scuola Montessori non è stato maturato dall’attuale Amministrazione ma, ahimè, da quella precedente. Questa pesante eredità ci impone anzitutto di lavorare ad una risoluzione sempre e comunque rispettosa dei dettami di legge. Non possiamo infatti pensare di incorrere nell’ipotesi di commettere un danno erariale, fatto che avrebbe pesanti ripercussioni sul buon funzionamento della macchina comunale e su tutta la comunità ampezzana. L’appello alla sentenza va letto, dunque, in quest’ottica: un atto legale dovuto che fa seguito alla notifica da parte dei legali di Facciamo un Nido della sentenza stessa. Un gesto, quest’ultimo che non ci aspettavamo visto che avevamo avviato un confronto che poteva essere risolutivo anche in tempi rapidi».

«Nella giornata di ieri - continua l’Assessore De Mattia - abbiamo ricevuto da Facciamo un Nido una proposta transattiva che, a mio modo di vedere, contiene elementi molto importanti che apprezziamo. Stiamo vagliando, anche con i legali da noi incaricati, una risposta che auspichiamo sia la più celere possibile, ancorché i 7 giorni che ci sono stati concessi, non penso saranno sufficienti».

«Ribadisco con forza, tuttavia, che da parte mia e di tutta l’Amministrazione c’è la ferma volontà di proseguire il dialogo costruttivo con i responsabili della Montessori e giungere rapidissimamente ad una soluzione condivisa» ha concluso De Mattia.