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Ci ha lasciati Ugo Pompanin Bartoldo, Scoiattolo e fondatore del Parco delle Dolomiti

Marina Menardi

04/11/2022

L’ultima volta si era visto ai seggi, alle elezioni comunali lo scorso 12 giugno: sempre attento alle questioni locali e istituzionali, Ugo Pompanin Bartoldo, chiamato anche più brevemente Ugo Ba, non aveva rinunciato ad esprimere il suo voto per il sindaco che avrebbe guidato Cortina alle Olimpiadi, alla bell’età di 96 anni. 

Un personaggio importante, forte, attivo su vari fronti, lucidissimo fino alla fine, se n’è andato martedì nella sua casa dove ha sempre vissuto, a Chiave, all’età di 96 anni. Grande appassionato di montagna, faceva parte del gruppo Scoiattoli; non era tra i fondatori (il Sodalizio nacque nel 1939), ma entrò nello storico gruppo di arrampicatori ampezzano nella seconda buttata, nel 1945, assieme ad altri suoi compagni di arrampicata, con i quali aprì alcune vie ancora oggi molto frequentate sulla Tofana di Rozes, come il Primo e il Terzo Spigolo. 

Nel marzo del 1963 con un gruppo di amici si recò sul Lagazuoi per fare un sopralluogo. Insieme (tra loro c’era anche l’ing. Ugo Illing, progettista della funivia del Lagazuoi) decisero di costruire una società per realizzare la Funivia e un rifugio a una cinquantina di metri dalla stazione a monte della funivia. Il rifugio Lagazuoi venne costruito durante l’estate del 1964; oggi è il rifugio di Cortina a quota più elevata e anche il più capiente ed è tuttora gestito dalla famiglia Pompanin. 

Per otto anni presidente delle Regole d’Ampezzo, Pompanin è riuscito nel 1990 a far sì che il Parco Naturale delle Dolomiti, di istituzione regionale, costruito su terreno regoliero, venisse dato in gestione alle Regole d’Ampezzo: unico esempio in Italia di un parco gestito da un ente privato, sebbene le Regole abbiano una finalità pubblica.

Flavio Lancedelli, presidente oggi delle Regole d’Ampezzo, così lo ricorda: «Ugo fu fondamentale quando ci fu l’istituzione del parco, fu tra i promotori e tra i fondatori. Si era battuto per averne la gestione direttamente: la prima volta che venne proposto in assemblea venne respinto, ma lui insistette, perché aveva visto l’opportunità di ricevere fondi regionali attraverso l’istituzione del parco e al contempo di poterseli gestire autonomamente per una gestione migliore di tutto quello che era e sarebbe rimasto patrimonio regoliero. A lui dobbiamo anche la ridiscussione dei contratti riguardanti le affittanze con i vari locatari dei rifugi, degli impianti e delle piste da sci: prese per mano i vecchi contratti e li aggiornò, mettendo le basi su cui oggi le Regole stanno in piedi. Una persona importantissima, uno dei presidenti che ha dato un buon impulso alle Regole, è importantissimo non dimenticarsi di lui».

Anche Alessandro Menardi, presidente degli Scoiattoli, ne ha un buon ricordo: «Ugo lo conosco bene, perché era classe di mio papà e quindi ogni tanto veniva a casa nostra. Lui era avanti, vedeva oltre: assieme a Ugo Illing e Angelo Menardi, fu tra i primi a creare lo skipass, da cui poi si è sviluppato il Dolomiti Superski. Furono anche lungimiranti nella creazione del rifugio e della funivia al Lagazuoi. Tra i fondatori del Soccorso Alpino, anche in questo caso fu tra i primi a muoversi per cercare i contributi a livello statale per poter comperare i mezzi. Grazie alla sua attività di arrampicatore e di gestore del rifugio, nell’ambiente di montagna era conosciutissimo. Lo ricordo tre anni fa alla cena dell’anniversario della fondazione del gruppo Scoiattoli: c’era anche lui, seduto al tavolo che raccontava gli aneddoti insieme ai più giovani del gruppo. È stato un signore anche della crescita di Cortina: se non fosse stato per lui probabilmente il territorio del Parco ce l’avrebbero portato via, lui invece ha trattato ed è riuscito a mantenere la gestione».
Pompanin è stato anche accademico del CAI, e nel 2018 ha ricevuto la Menzione Speciale Pelmo d’Oro 2018 assieme a Monica Campo Bagatin. 

Gli Scoiattoli portano a spalla Ugo Pompanin durante il corteo in cimitero

Al funerale sulla bara c’era il maglione rosso con lo scoiattolo bianco ricamato sul braccio sinistro: a sorreggerla i compagni di tante avventure in montagna, gli Scoiattoli, così come vuole la tradizione. Perché Scoiattoli si rimane per sempre, anche quando non si è più in attività. 

Oltre a numerosi rappresentanti degli Scoiattoli e delle Guide Alpine, erano presenti, con la divisa verde, i guardia parco, una figura professionale nata grazie a lui, che fu il promotore e fondatore del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, nel 1990, istituito dalla regione su terreno regoliero, e gestito dalle stesse Regole d’Ampezzo.