Cara Marilia,
innanzitutto ti ringrazio per i toni garbati della tua lettera, laddove molti preferiscono argomentare con insulti ed attacchi personali, uno scambio pacato di opinioni è sempre una cosa proficua.
Vorrei assicurare che mai ho estorto firma alcuna ed anche recentemente, coloro che sono venuti a firmare erano tutte persone in grado di intendere e di volere che, in scienza e coscienza, hanno voluto esprimere la loro contrarietà alla costruzione delle nuova pista di bob; inoltre ogni firma raccolta è stata l’occasione per condividere le preoccupazioni riguardo il futuro del nostro paese.
Quello che mi colpisce della tua lettera, e che ritrovo nei discorsi di chi la pensa così, è che per sostenere le proprie posizioni si faccia sempre ricorso al passato, come se le scelte operate 70 o 30 anni fa fossero ancora valide oggi, come se nel frattempo il mondo non fosse cambiato, come se fossimo ancora nel pieno boom economico degli anni ‘ 60 e non in mezzo ad una crisi globale, come se questo modello di sviluppo non stesse presentando il conto sotto forma di crisi climatica, disastri ambientali, sociali ed economici.
Non ho il mito delle valli e dei paesi vicini, anche se è innegabile che altrove ci sia più attenzione alle necessità della popolazione; preferisco guardare al mio paese da anni perso nella rincorsa ai grandi eventi ed ai mega progetti e notare come tutto ciò non abbia portato ad una miglior qualità della vita per i residenti: i problemi legati alla mancanza di alloggi, alla carenza di sevizi sono rimasti tali se non aumentati.
Cortina non è l’isola felice avulsa dal resto del mondo: anche qui dobbiamo fare i conti con i costi dell’energia, anche qui abbiamo dovuto affrontare il problema della siccità, anche qui l’innalzamento delle temperature imporrà delle scelte nel campo dell’impiantistica, anche Cortina soffre di problematiche sociali legate alla mancanza di sevizi per i cittadini e quando, come nel periodo attuale, la coperta è corta, bisogna pensare molto bene a come si spendono i soldi pubblici, su cosa sia più utile investire.
Sarei una sciocca se negassi tutti i vantaggi che il turismo ha portato alla nostra valle e anche a me piace sciare e godere degli agi concessi dalla modernità; infatti non ho mai detto che si debba smantellare l’esistente, ma molto più semplicemente che ci sia un limite, un limite al consumo di suolo, un limite al numero di turisti che possiamo accogliere, un limite allo sfruttamento delle nostre risorse, che piuttosto che costruire del nuovo dovremmo porre molta più attenzione al recupero ed al mantenimento di ciò che già abbiamo.
Ad ogni buon conto il ruolo che come gruppo ci siamo assunti è di portare all’interno del Consiglio Comunale la voce di chi non condivide determinate scelte, di chi ha una visione diversa per il futuro del nostro paese, e se questo da fastidio a qualcuno che se ne faccia una ragione: si chiama democrazia.
Contraccambio la stima e l’affetto
Roberta de Zanna