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PAOLA VALLE SE NE VA DAL COMUNE SBATTENDO LA PORTA

Marina Menardi

01/01/2010
Non intendo più prestare la mia faccia a questa amministrazione: ho dato le dimissioni». È con queste parole che il vice sindaco di Cortina, Paola Valle, ha dato la notizia alla stampa di essersi dimessa dalla carica. «È da molto che medito e ora sono arrivata al punto dal quale non posso più continuare. L'arroganza di questa amministrazione non fa più per me. Lascio a malincuore, per me è una sconfitta, ma non voglio sentirmi parte di questo modo di amministrare». È lunedì mattina del 21 dicembre, Cortina si sta preparando per affrontare le feste natalizie, per il tutto esaurito. Il sindaco Andrea Franceschi ha anticipato ai giornalisti una lettera di metà mandato che invierà a tutte le famiglie, in cui riassume sinteticamente i risultati raggiunti in questi due anni e mezzo di amministrazione e i progetti in cantiere. Nella stessa mattinata con un sms Paola Valle convoca «una veloce conferenza stampa presso il bar Beppe Sello ». Ed è qui che annuncia pubblicamente, dopo essere stata dal Sindaco, le sue dimissioni dalla carica di vice sindaco e di assessore esterno alla Cultura, Identità e Cultura Ladina, Organizzazione e Personale, Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Sanità. La lettera di buon Natale del Sindaco alle famiglie è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che l'ha fatta andar via sbattendo la porta. Paola Valle ha lavorato per vent'anni in Comune all'ufficio di segreteria, assistendo cinque sindaci. Poi, per altri tredici, è stata amministratore unico della Se.Am., la società comunale che gestisce i trasporti pubblici e i parcheggi. «Cosa ci sto a fare in un ambiente dove non si tiene conto di quello che è stato fatto e dell'esperienza di chi ha già lavorato nella pubblica amministrazione?». Nell'allestimento delle mostre la Valle non nasconde di aver avuto difficoltà enormi anche con la Gis e con il consorzio Cortina Turismo «che spesso intralciavano il mio lavoro». Nella scorsa campagna elettorale la Valle non era candidata, ma ha prestato comunque «la sua faccia» al gruppo «Progetto per Cortina», appoggiandolo apertamente e rendendosi disponibile come eventuale assessore esterno in caso di vittoria. La sua figura è stata una garanzia per il nuovo gruppo che si apprestava ad amministrare il paese. E infatti Andrea Franceschi, nel formare la Giunta, l'ha riempita di incarichi, riconoscendone il valore e l'esperienza. Ma al giro di boa la Valle ha preferito dimettersi per «salvare la faccia». In conferenza stampa l'ex vice sindaco confessa di aver ritirato la prima lettera di dimissioni presentata in mattinata su richiesta del Sindaco. «È una lettera molto cruda, dai toni così duri, che il Sindaco stesso mi ha chiesto di non divulgare». Alla stampa, tuttavia, la Valle non ha nascosto le motivazioni principali che l'hanno indotta ad andarsene.
Arroganza: «Non mi ci vedo più a lavorare con questa squadra. Non discuto gli obiettivi del programma, ma non condivido l'arroganza con cui si portano avanti i vari punti. È sempre colpa degli altri, degli ex amministratori, di chi c'era prima».
Chiusura pista da bob e rinuncia ai Mondiali del 2011: Uno dei primi motivi fu la scelta di rinunciare ai Mondiali di bob 2011 e chiudere la pista di Ronco. «In Giunta, nell'autunno 2008, fu presa la decisione di portare a compimento almeno quella stagione, con le gare di Coppa del Mondo, ma poche ore dopo venne comunicata la scelta di bloccare tutto».
Villa Alessandra: «Non ho condiviso nemmeno la contrapposizione fatta al parroco e alla sua volontà di portare avanti la cessione di villa Alessandra: il Comune dovrebbe agevolare chi svolge un servizio sociale così importante».
Candidatura per i Mondiali di sci 2015: «Avevamo già i Mondiali di bob per il 2011 e invece si è voluto investire per cercare di ottenere quelli di sci del 2015, con le figure fatte in giro dovute alla pessima conduzione del Comitato promotore della candidatura di Cortina per i Mondiali».
Tabula rasa dei dirigenti in Comune: Paola Valle rivela di non essere riuscita ad occuparsi del personale del Comune «perché lo ha fatto qualcun altro, sebbene il referato fosse mio. Ho lavorato per vent'anni in Comune, sono stata segretaria di cinque sindaci: nessuno ha mai fatto tabula rasa. Questi, appena insediati, hanno tagliato i vertici: il segretario e cinque dirigenti. In municipio possono cambiare le idee, arrivare persone diverse, ma non avevo mai visto un simile attacco ai dipendenti».
Mancanza di comunica zione e di condivisione delle scelte all'interno del gruppo:
«Questa amministrazione viaggia a compartimenti stagni; io, come vice sindaco, mi sono trovata a rappresentare il Comune in circostanze delle quali non sapevo nulla. Ci vuole più umiltà, condivisione nelle scelte, i vari amministratori devono sapere che cosa accade in Comune». Paola Valle ha definito Franceschi un «panzer»: «Andrà avanti lo stesso; ma se non cambia atteggiamento la vedo dura anche per lui».