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“Mario Rimoldi, un collezionista esemplare”

Redazione

22/07/2022

MARIO RIMOLDI (Cortina d’Ampezzo 1900-1972) 

Nel 1921, il ventenne Mario Rimoldi, studente presso la Scuola Alberghiera di Roma, inizia a interessarsi all’arte e ad acquistare le prime tele. Tornato a Cortina, continua a cercare, senza posa e con occhio acuto, nuove opere delle quali circondarsi. Importante per il raffinarsi del suo gusto si rivela l’incontro con Filippo de Pisis. Quando nel 1941 si apre a Cortina la prima Mostra Italiana del Collezionista a fare da “primo attore” è proprio la collezione Rimoldi che conta già oltre 700 opere.

L’instancabile impegno di Rimoldi non si limita al collezionismo: sostiene l’istituzione di vari premi (Ulisse, Parigi, Cappelli...), è tra i fondatori del Circolo Artistico, organizza importanti mostre (Sironi, de Pisis, de Chirico…), è preside della Scuola d’Arte, membro attivo e presidente di numerosi enti (Comitato di soggiorno e Turismo, Corpo Musicale...). Albergatore e gestore di un’agenzia turistica insieme al fratello, nel 1951 viene eletto Sindaco di Cortina e in tale veste sarà protagonista delle VII Olimpiadi Invernali. Nel frattempo, ragguardevoli offerte continuavano a giungere da tutto il mondo per l’acquisto delle tele di sua proprietà (ormai più di mille).

Se inizialmente i suoi gusti erano orientati verso l’Ottocento, dal dopoguerra l’interesse si era esteso agli artisti del Novecento. La collezione era così divenuta più completa e ricercata tanto che le sue opere venivano inserite in cataloghi d’importanza internazionale. L’apertura a un mondo artistico sempre più vario gli venne anche dal filo diretto che egli seppe stabilire con la Biennale di Venezia e da innumerevoli incontri e viaggi. Dagli anni Sessanta, in cuor suo cominciò ad alimentare il sogno di realizzare una Galleria tra le montagne. La moglie Rosa Braun, rimasta vedova nel 1972, seguendo la volontà del marito, donò una prestigiosa parte delle opere da lui raccolte alle Regole d’Ampezzo. Nel 1974 venne così istituito il Museo che porta il suo nome e che mantiene vivo lo spirito artistico del “padre adottivo” di tante meravigliose opere.


Claudio Spadoni

Claudio Spadoni, allievo di Francesco Arcangeli all'Ateneo bolognese. Dal 1976 docente di Storia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Ravenna (di cui è stato direttore per 8 anni) e quindi al TECORE (Tecnologie Conservazione e Restauro) dell'Università degli Studi di Bologna. Ha fatto parte della Commissione Internazionale della Biennale di Venezia, ed. 1986; della Commissione Inviti della Quadriennale di Roma per le edizioni 2000 e 2008; di Comitati scientifici (Galleria d'Arte Moderna di Bologna, Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia, Fondazione Michetti Francavilla-Pescara, Galleria Comunale Villa Franceschi di Riccione, Fondazione Mastroianni di Roma, ecc.).

Critico del Resto del Carlino di Bologna e quindi di QN, 'Quotidiano Nazionale' (Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino) e collaboratore di diverse riviste specialistiche. Direttore dal 2002 al 2014 del MAR, Museo d'Arte di Ravenna. Direttore per quattro edizioni, dal 2012 al 2015, per il settore del 'moderno' di Arte Fiera di Bologna. Membro del Consiglio Direttivo dell'IBACN (Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna), lo scorso anno è stato nominato membro del comitato scientifico della Pinacoteca Nazionale di Bologna e docente al Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna.                                

Sabato 23 luglio alle ore 18 Casa delle Regole.

L’accesso alla sala è consentito a un massimo di 60 persone
È possibile prenotarsi al numero 0436 866222 negli orari di apertura del Museo:  10.30-12.30/16.00-20.00 (escluso il lunedì). È preferibile indossare la mascherina