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Montessori all'attacco contro il sindaco Ghedina:«Ci vuole cacciare per le Olimpiadi»

Redazione

01/04/2022

«Le abbiamo provate tutte con il Sindaco e i dirigenti comunali ma non c’è stato niente da fare. L’attuale Amministrazione vuole a tutti i costi sloggiare le scuole del Centro Montessori a Zuel dopo 25 di anni di attività. Chiusura totale su tutta la linea. 

I locali in uso alle scuole sono di proprietà comunale e da decenni sono destinati con vincolo catastale all’attività scolastica. Nel novembre 2020, la Giunta comunale decide che “potrebbe” avere bisogno degli spazi, in particolare in vista delle Olimpiadi 2026 (allegato 1 – delibera n. 177 19.11.2020).  Segnaliamo che nello stesso complesso edilizio vi sono ulteriori interi piani liberi e nella piena disponibilità comunale, ma quelli non interessano e si lasciano vuoti e nell’incuria ormai da anni. Importante è sgombrare bambini e maestre per avere a disposizione alloggi per i dipendenti e per il personale olimpico. Non se ne parla di trovare un accordo per regolarizzare un contratto di locazione con la scuola come invece prevede la citata delibera (all.1): occorre fare un bando, e ciò è possibile – secondo il parere del dirigente Breda – solo con i locali liberi. Peccato che in un’altra delibera comunale sia prevista l’opzione di rilasciare una garanzia fideiussoria come impegno da parte dell’attuale occupante a rilasciare i locali una volta espletata la gara con eventuale aggiudicazione ad altro soggetto (allegato 2 – delibera n. 99 del 22.06.2021). Ma quello che c’è scritto nell’atto di indirizzo comunale – sempre secondo il parere del dirigente Breda – non è legale (per quanto letto, approvato e sottoscritto dal Sindaco e dal Segretario comunale).


Comunicato stampa associazione Facciamo un nido

La sede del centro Montessori a Cortina d'Ampezzo

La scuola resiste e il Comune pensa bene di bloccare i contributi dovuti per l’erogazione del Servizio Infanzia 0-6 anni per il 2021/2022 pari a 112.252 euro. Senza questi soldi la scuola è strozzata.  

Il pretesto avanzato dal Comune è che la scuola è debitrice nei confronti dell’Amministrazione comunale dei canoni di occupazione degli spazi per i 2 anni precedenti. In base a Regolamento, chi ha debiti con il Comune non può incassare contributi. 

Da parte della scuola viene allora manifestata la piena disponibilità a concordare il canone dovuto (allegato 3 -  richiesta erogazione contributo).

La risposta dei dirigenti comunali D’Ancona, Breda, Cappellaro è disarmante, e un tantino cinica (allegato 4  risposta comune). Viene comunicato a chiare lettere che non basta pagare i canoni, ma che occorre anche indicare un termine certo di cessazione volontaria dell’occupazione senza titolo dell’immobile e di sua liberazione. 

Con una certa arroganza, consigliano poi che “tutte le energie vengano dedicate a trovare un accordo anziché disperderle in campagne mediatiche che, attirando sempre più l’attenzione sul problema,  non fanno altro che rendere sempre più difficile la soluzione”. 

Gli atti del Sindaco e dei dirigenti comunali sono stati ovviamente impugnati e la Scuola si augura di trovare giustizia per la palese evidenza dei fatti. Sappiamo che il Comune ha enormi mezzi finanziari per pagare avvocati, ma questo non spaventa, tanto è evidente il sopruso.

Quanto all’intimidazione di non andare sulla stampa e sui media, pare evidente che la dignità della scuola, dei genitori e dei bambini merita la più ampia difesa, con tutti i mezzi.  E’ ora di finirla di chiudere attività e servizi a Cortina e poi lamentare lo spopolamento e la desolazione sociale.

Se il Sindaco non è in grado di risolvere problemi tutto sommato semplici come questo (si parla di cifre nell’ordine dello 0,30% del bilancio comunale) è meglio che lasci il posto ad altri. Per il bene della Comunità.