LE DOLOMITI PATRIMONIO DELL'UMANITA'?
    

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LE DOLOMITI PATRIMONIO DELL'UMANITA'?

Lettere al giornale

01/04/2009

Sabato 28 febbraio 2009 al Centro Congressi Alexander Girardi Hall ho assistito alla prima parte della presentazione della candidatura delle Dolomiti a patrimonio dell'umanità attraverso l'Unesco. Purtroppo è stata negata a tutti la possibilità di fare domande, porre quesiti e questioni, depositare suggerimenti.

È vero che comunque sarebbero stati tardivi visto che l'iter per la candidatura si concludeva proprio con la fine di febbraio 2009, ma sarebbe stato un segnale positivo, anche e soprattutto nei confronti dell'Unesco.

Mi sarebbe piaciuto sapere se nella documentazione che accompagna la candidatura è stato scritto all' Unesco p. es. che il TAR di Venezia non accetta che nel Comune di Cortina d'Ampezzo, attraverso opportuno e legittimo piano regolatore, vengano riservati dei terreni per costruire abitazioni per le popolazioni residenti.

O se è stata fatta una motivata previsione sul probabile andamento dei valori immobiliari; a Cortina d'Ampezzo si parla di circa 20.000 €/mq. Ci sarà crescita o una auspicata e ragionevole diminuzione con la «valorizzazione» Unesco? Chissà se si è messo al corrente l'Unesco che un negozio di medie dimensioni a Cortina d'Ampezzo è costato 3,6 milioni di euro e che perciò i prezzi delle merci ivi vendute sono conseguentemente elevati, il che va ad escludere la popolazione nostrana sia dal ruolo di imprenditore che di cliente.

Chissà se si è messo al corrente l'Unesco che per soli 1200 tra scolari e studenti abbiamo 2 direzioni didattiche nello stesso paese. Direzioni didattiche pubbliche, che però non hanno fondi per pagare la bolletta del telefono, del fax e del collegamento ad Internet, che devono elemosinare la carta ed il toner per le fotocopie, devono usare computer di recupero e in più sono costrette a far pagare ai genitori 120 euro per studente, come tassa annuale per la scuola superiore.

La candidatura a patrimonio dell'umanità Unesco ha sottolineato una marcante particolarità nel territorio dolomitico da proclamare «patrimonio della umanità»: ci sono ben 4 lingue ufficiali: italiano, tedesco, friulano e ladino. Ma non ci è dato sapere se l'Unesco è stato messo al corrente che il ladino ampezzano è attualmente bandito dalla nostra scuola pubblica, e che il Vescovo di Belluno Feltre non permette il canto del Padre Nostro in ladino, neppure durante una celebrazione commemorativa all'aperto.

Oggi, prima della proclamazione Unesco, lo Skipass costa 40 euro al giorno. Però per evitare che gli sciatori dell'Europa delle Est vadano altrove, si è riservato loro un prezzo stracciato di 20 euro al giorno. Ma dopo, se ci sarà la proclamazione a patrimonio della umanità, chi ci assicura che quegli stessi sciatori saranno disposti a pagare il doppio per sciare tra le stesse bellissime montagne di oggi? Secondo i relatori e gli estensori della candidatura, sono previsti notevoli incrementi turistici in tutte le Dolomiti (per il presidente Reolon addirittura del 30%) quando, pur conservando esattamente l'aspetto odierno, saranno patrimonio della umanità, con conseguente aumento degli affari per le imprese turistiche e ricettive a beneficio delle popolazioni residenti. Mi piacerebbe sapere se si è messo al corrente l'Unesco che la maggioranza delle più importanti strutture alberghiere della nostra zona sono gestite da imprese «esterne» all'area dolomitica, con personale in prevalenza anch'esso «esterno» e che quindi buona parte dei benefici, se ci saranno, andranno comunque a finire fuori dall'area tutelata.

Chissà se si è messo al corrente l'Unesco dell'intenzione della Regione Veneto di mettere a rischio tutti i patrimoni e non solo quelli dichiarati «dell'umanità», attraverso la delibera che vorrebbe permettere a chiunque di acquisire, con il mezzo dell'esproprio, porzioni di territorio per costruirvi un proprio impianto privato per la produzione di energia rinnovabile, in barba a tutti i vincoli di ogni ordine e grado e a tutte le consuetudini.

Tutti i relatori hanno manifestato viva soddisfazione per le intense e positive collaborazioni tra le 5 provincie coinvolte, nella preparazione della candidatura.

Mi piacerebbe sapere se si è messo al corrente l' Unesco di quanto si sono arrabbiati un paio di mesi fa Reolon e Galan per le borse di studio della Regione Trentino-Alto Adige, estese anche a studenti residenti nel Veneto, che volessero studiare un anno all'estero per imparare un'altra lingua europea.

                                                                                                                                         Sisto Menardi Diornista