Ancora un lutto nel gruppo degli Scoiattoli, nell'anno delle celebrazioni del Settantesimo dalla fondazione.
Questa volta, però, il lutto è di tutta la comunità, o meglio, di tutto l'alpinismo mondiale. Lino Lacedelli, lo Scoiattolo famoso in tutto il mondo per aver conquistato nel 1954, assieme ad Achille Compagnoni, la vetta del K2, è mancato alle 8.40 del mattino di venerdì 20 novembre nella sua casa a Ronco, villa K2, appunto. Lacedelli avrebbe compiuto il prossimo 4 dicembre 84 anni.
L' estate scorsa il grande alpinista ampezzano aveva subíto un intervento cardiaco, che gli aveva impedito di partecipare, nel mese di luglio, ai festeggiamenti del Settantesimo anno di fondazione degli Scoiattoli.
Non volle però mancare, il 28 agosto, ai funerali del suo amico e compagno di cordata di numerose imprese alpinistiche, Luigi Ghedina «Bibi», socio fondatore del gruppo Scoiattoli di Cortina.
Due giorni dopo il funerale di «Bibi», Lacedelli venne colto da un malore e fu trasportato in elicottero all'ospedale di Belluno.
Da allora è rimasto in ospedale fino a pochi giorni prima della scomparsa, quando i familiari decisero di riportarlo a casa. Lacedelli, per il suo ultimo viaggio, ha indossato il maglione rosso degli Scoiattoli, il maglione che il 31 luglio del 1954 è arrivato in cima alla seconda vetta del mondo. Nel 2004, all'età di 79 anni, in occasione della spedizione per i cinquant'anni dalla conquista del K2, Lacedelli tornò assieme alla figlia Alberta al campo base, per poter ammirare l'ultima volta la sua montagna.
Numerosissimi i telegrammi di cordoglio che sono giunti nella giornata alla famiglia, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a quelli di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Erich Abraham, suo compagno di spedizione al K2 nel 1954, oggi ottantasettenne, è venuto personalmente al capezzale per l'ultimo saluto a Lacedelli, mentre la moglie di Achille Compagnoni, scomparso nel maggio scorso, ha partecipato ai funerali. Funerali che hanno visto riunire a Cortina per l'occasione tutti i gruppi alpinistici delle Dolomiti: I Catores della Val Gardena, le Aquile di San Martino di Castrozza, le Ciamorzes della Val di Fassa, i Ragni di Lecco, e molti altri.
Il feretro è stato portato a spalla dagli Scoiattoli e dai membri del Soccorso Alpino. In un breve scritto letto in chiesa i familiari hanno voluto sottolineare gli aspetti più intimi, più umani di Lacedelli, al di là della figura dell'alpinista. «Lino, l'alpinista, è un'altra storia. È la storia. Per noi è stato semplicemente Lino, con le sue manie, i suoi difetti, le sue esagerazioni; chi gli ha voluto bene così, ha un tesoro grande, da conservare» si legge nella lettera, che si conclude con un il saluto:
«Buona gita».