L’amministrazione comunale ha fatto ricorso spesso e volentieri ai commissari vari che si sono susseguiti in questi anni per portare avanti le opere pubbliche, giustificando la scelta con il fatto che ciò avrebbe velocizzato l’iter burocratico per la loro realizzazione. Ma è sotto l’occhio di tutti che non è così: la piscina ancora è allo stato di dieci anni fa; il palazzetto del curling a quello di otto anni fa, quando crollò sotto la neve: tutte opere in mano al commissario per i Mondiali 2021, la legacy per il territorio.
La pressione dell’oro olimpico di Stefania Constantini sul palazzetto del curling ha fatto emergere la realtà: ai commissari interessano solamente gli interventi strettamente legati al grande evento. Sullo stadio del curling la stessa Amministrazione, in una nota emessa il giorno dopo alla conferenza dell’Associazione Curling Cortina, ha preso in considerazione la possibilità di «rimettere al Comune il procedimento amministrativo con la collaborazione
della Provincia».
Ieri (24 febbraio) è arrivata la notizia tanto attesa dell’incarico conferito dal Presidente del Consiglio al commissario per le opere olimpiche Luigi Valerio Sant’Andrea di seguire 8 opere infrastrutturali, tra cui le varianti di Longarone e Cortina. Se la prima è interamente finanziata (280 milioni circa), la seconda solamente una parte (67 milioni su un totale di circa 290 milioni), ancora solamente al progetto preliminare, ma che dovranno essere pronte per il 2026, anzi, 2025.
Nell’elenco delle opere affidate al Commissario non c’è la pista da bob, per la quale Regione Veneto, Provincia di Belluno e Comune di Cortina d’Ampezzo hanno solamente pochi giorni fa firmato un Accordo di Programma per la realizzazione ed il cofinanziamento dell’intervento . Questa dovrà essere pronta per ottobre 2024. Ancora non è pronto lo studio di fattibilità tecnico.
E intanto il tempo passa.