“White out. La conquista dell’inutile”, il linguaggio del circo, della danza e dell’alpinismo
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

“White out. La conquista dell’inutile”, il linguaggio del circo, della danza e dell’alpinismo

Redazione

19/02/2022

“White out” per gli scalatori significa perdita totale di visibilità, è il momento in cui il biancore delle nuvole si fonde con quello della neve e cancella ogni riferimento spaziotemporale. In questo candore, che rende labile la frontiera tra vita e morte, il protagonista dello spettacolo rischia di non fare ritorno e, quando finalmente rientra a casa, decide di scrivere la sua storia, ma anche quella degli alpinisti che non hanno potuto farlo: Alison Hargreaves, Danilo Galante, Tony Kurtz.

Il un nuovo appuntamento di CortinAteatro in coproduzione con APS Gelsomina è per sabato 26 febbraio all’Alexander Girardi Hall alle 20.45.

“L’ambizione più alta di questo spettacolo – spiega il regista Piergiorgio Milano - è trasformare l’alpinismo in un linguaggio artistico. Creare un’esperienza coreografica ed una sintesi visiva così forti da trasportare l’immensità della montagna all’interno del teatro, affinché il pubblico possa vivere da vicino la neve, le tempeste, gli strapiombi verticali di roccia”.

“White out” è un termine che definisce una condizione atmosferica particolare che si realizza quando il biancore uniforme di una pesante copertura nuvolosa si confonde con quello della montagna innevata e che determina la perdita di visibilità e del senso di distanza e direzione. La sensazione di forte disorientamento e la condizione di stallo appaiono come una frontiera tra la vita e la morte dall’aspetto gentile. 

Tre performer si muovono verso la vetta, la loro lotta per la conquista dell’inutile libera sul palcoscenico piano le emozioni delle altezze vertiginose e dell’’immensità delle montagne attraverso i linguaggi del circo di creazione, della danza contemporanea e dell’alpinismo.

Una persona decide di scalare una montagna impossibile, ma mentre sale viene colpita da una tempesta e arriva in cima quasi morta. Allora scende, mentre scende la colpisce nuovamente una tempesta e torna a casa quasi morta. Inizia allora a scrivere la storia dell’essere umano e della montagna, nella quale ci sono tutti quelli che non hanno potuto raccontarla: Alison Hargreaves, che incinta di sei mesi continua ad arrampicare in solitaria e poi scompare per sempre sul K2, Danilo Galante, che non supera i suoi vent’anni sorpreso da un inverno improvviso sul Gran Manti, e poi Tony Kurtz, che con un filo di voce grida “Non ne posso più” e si spegne appeso a trenta metri dai soccorsi, sulla parete nord dell’Eiger. 

Loro, insieme a molti altri, sono tutti in questa storia, scomparsi oltre le nuvole inseguendo la bellezza di un bianco infinito.
Il design luci è curato da Bruno Teusch e il sound design da Federico Dal Pozzo, mentre i costumi sono di Raphaël Lamy, Simona Randazzo e di Piergiorgio Milano, che firma anche soundtrack e scenografia.

Biglietti: intero euro 20,00, under 25 euro 13,00; in vendita su Vivaticket.com, Cortinateatro.it, all’Infopoint e alla Cooperativa di Cortina.

Info: musincantus.it