I tempi per la costruzione della pista da bob sono sempre più stretti. Il 5 ottobre 2021 la Giunta regionale del Veneto, dopo l’esame di una «valutazione tecnica indipendente per analizzare le soluzioni nel dettaglio e scegliere consapevolmente» (parole di Luca Zaia), sentito il Comune di Cortina d’Ampezzo e la Provincia di Belluno, ha preso la decisione di “riqualificare” la pista da bob Eugenio Monti.
La nuova pista costerà 61 milioni di euro a carico della spesa pubblica. La gestione è prevista in deficit, sempre a carico del contribuente. La struttura non sarà sede delle para-olimpiadi 2026, in quanto non saranno disputate le gare per la mancanza di diffusione della disciplina. In Italia ci sono poche decine di praticanti la disciplina.
L’impatto ambientale dell’opera è rilevante e fuori scala, in una zona di enorme pregio ambientale (sito Unesco). Per le strutture olimpiche non è stata avviata una VAS (Valutazione di impatto strategico) che valuti l’incidenza complessiva di tutte le opere sui territori, sul sociale e sulla economia. Anzi, si vuole procedere con deroghe alle leggi attraverso il commissariamento.
Ancora non è tuttavia formalmente costituita la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A., che dovrebbe seguire le opere necessarie per le Olimpiadi, compresa la pista di bob “Eugenio Monti”. I compiti della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 vengono meglio definiti con il decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, il cosiddetto “decreto infrastrutture”: in esso sono individuati gli interventi complessi della predetta società ai quali possono essere applicate le misure di semplificazione procedurali per le opere pubbliche del PNRR e del PNC.
Al fine di assicurare la tempestiva realizzazione entro il 31 dicembre 2024 degli interventi di adeguamento della pista olimpica di bob e slittino di Cortina, si prevede la nomina quale Commissario straordinario l'amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. Per l'avvio dell'attività di progettazione e di realizzazione dell'intervento è riconosciuto un contributo fino ad un massimo di 24,5 milioni di euro.
La Fondazione Milano Cortina 2026 ha la responsabilità dell’organizzazione dei Giochi sulla base degli obblighi contrattuali assunti verso il CIO (Comitato Olimpico Internazionale). La Fondazione ha stabilito di "rendere i Giochi completamente sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale".
Il CIO ha espresso pubblicamente forti dubbi di sostenibilità sul progetto della pista di bob. L’opera è dichiaratamente insostenibile sotto il profilo economico (la stessa Giunta regionale nel comunicato afferma che vi sarà un deficit annuale di circa 400 mila euro) e chiaramente insostenibile sotto il profilo ambientale: la pista attuale dovrà venire smantellata e completamente rifatta seppure nella stessa zona, con le varie strutture accessorie di cui oggi è priva (cabine di cronometraggio, partenza donne, partenza slittini, tribune, sale per giornalisti, parcheggi ecc. ). Il tutto in una superficie in parte in mezzo al bosco e in parte all’interno dell’abitato di Ronco e Sopiazes.
Le procedure d’urgenza, visti i tempi sempre più stretti, potrebbero aggravare l’impatto economico, ambientale e sociale. A differenza di altre opere come le strade, che possono iniziare prima del grande Evento e poi chiudersi anni dopo, la pista da bob deve essere terminata per la fine del 2024 (un cantiere di circa un anno e mezzo senza interruzioni e imprevisti); è questo il macigno che pesa sulla sua concreta fattibilità.