Questa poi è l’ultima e non può essere sottaciuta.
Questa mattina, sfruttando le splendide giornate che caratterizzano questo scorcio di novembre (quanto ci manca la piscina!) sono sceso in centro da Alverà, alla rituale Cooperativa, ho attraversato nel doppio senso corso Italia sono passato quindi al ritorno a comperare tre biglietti per il servizio di autobus: vero è che ancora riesco ad effettuare a piedi il giro completo come ho fatto, ma dei biglietti a disposizione sono sempre utili.
Preciso che l’acquisto è stato effettuato là da dove partono, per esserne il capolinea, tutte o quasi le linee del servizio autobus cortinesi.
Grande è stata la mia meraviglia quando una annoiata impiegata mi ha detto che non si potevano acquistare né biglietti singoli né tre biglietti; era d’obbligo acquistare un carnet da 6 (sei) biglietti.
Ho provveduto in tal senso, ma non ho saputo sottrarmi ad una amara considerazione: se questo è uno dei sistemi con i quali Cortina intende riprendere il tempo perduto con la pandemia e simili, ha errato in partenza: ditemi se è accettabile che un incauto turista spinto – non sia mai - dal desiderio di visitare una qualsiasi delle località cortinesi servite dagli autobus, si veda costretto proprio al capolinea degli autobus cittadini, ad acquistare un intero carnet da 6 tagliandi ovvero a rinunziare a compiere la escursione; occorre sottolineare che se il turista, come è possibile che sia, non prevede un ritorno a Cortina, troverà certamente come minimo una angheria l’imposizione; auspico che qualcuno di buona volontà mi spieghi questa intelligente trovata.
Pronto a ricredermi al cospetto di convincenti motivazioni.
Cordialmente
Bruno de’ Costanzo - Alverà 11.11.21