La Regione boccia il progetto idroelettrico sul Boite.
    

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La Regione boccia il progetto idroelettrico sul Boite.

Associazione Comitato Civico Cortina

28/09/2021

Il Comitato Tecnico Regionale V.I.A. ha bocciato il progetto dell’impianto idroelettrico sul torrente Boite nella zona di Cadin. La Valutazione di Impatto Ambientale non è favorevole. Il decreto del 7 settembre 2021 blocca un’opera risultata incompatibile con l’ambiente naturale. Va a vuoto l’iniziativa della società Tofana srl a firma Mario Vascellari che avrebbe voluto piazzare una diga sul torrente ampezzano per ricavarne un profitto privato. Dalle carte emerge che l’investimento da 9 milioni di euro sarebbe stato per l’80% a debito, da ripagare con gli introiti dell’energia prodotta dal fiume in larga parte da prosciugare per un lungo tratto.

L’iter è stato complicato, ma alla fine la legislazione nazionale ed europea e una nuova sensibilità amministrativa hanno fatto emergere il grave danno che tutta la collettività avrebbe avuto da questa operazione. Nella procedura sono intervenuti con osservazioni formali anche il Comune di Cortina, le associazioni ambientaliste, il Comitato Civico Cortina e molti cittadini privati sensibili alla tutela bene comune. 

Non era una battaglia dall’esito scontato; molto spesso è difficile distinguere l’investimento sociale dalla speculazione privata; quando si tratta dell’uso dei beni collettivi è spesso la speculazione a farla da padrone, a volte anche per il disinteresse della collettività. Non in questo caso.

La popolazione si è fatta sentire, pur non scendendo fisicamente in piazza come fece nel 1954 contro progetti di dighe proprio in una zona limitrofa, tra i quali il vagheggiato “magnifico lago di Pian de Loa” da 30 milioni di metri cubi d’acqua (circa la metà del lago del Centro Cadore, per intenderci); dopo le manifestazioni, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 12 novembre 1954 si espresse dicendo come “non sia possibile consentire nel territorio del Comune di Cortina d’Ampezzo la costruzione di impianti idroelettrici come quelli proposti dalla S.A.D.E.” 

Altri tempi e altre dimensioni di progetto; ma c’è sempre di mezzo l’uso delle proprietà pubbliche per lucrare un guadagno.

Il Comitato Tecnico Regionale ha giustificato il provvedimento di bocciatura. Riassumiamo i principali argomenti.

Per gli aspetti idraulici, la Regione prevede di effettuare uno studio idraulico che ridefinisce l’assetto dell’alveo dopo i danni provocati dalla tempesta Vaia del 2018; finché lo studio non sarà pronto, non è possibile verificare la compatibilità delle opere rispetto al regolare deflusso idrico del Boite. Inoltre, risulta che gli scavi necessari per interrare la condotta non sono compatibili con la stabilità dei versanti attraversati.

Riguardo agli impatti ambientali, l’analisi dei tecnici hanno evidenziato il rischio che l’impianto determini un deterioramento della qualità del torrente e la derivazione non risulta compatibile con le disposizioni di legge.

Anche la Soprintendenza ha dato parere contrario con una posizione estremamente dura. I tecnici evidenziano che la realizzazione dell’impianto determinerebbe “un impatto sul paesaggio non accettabile, sia per quanto riguarda l’opera di presa, che si caratterizza quale imponente manufatto tecnologico lungo un tratto del torrente Boite integro e di pregio paesaggistico, oltre che da una riduzione della portata d’acqua capace di modificare irreparabilmente il paesaggio sia dal punto di vista morfologico che percettivo; sia per quanto riguarda gli scavi per la tubazione e soprattutto il passaggio della tubazione sotto gli affluenti del Boite stesso, che porterebbero ad una perdita irreparabile dell’attuale morfologia dei luoghi; sia per la centrale a valle, che introdurrebbe un elemento fuori scale e incongruo rispetto al contesto paesaggistico di riferimento ove già la presenza della stazione di risalita della cabinovia risulta una criticità paesaggistica rilevante”.