La riqualificazione della stazione: osservazioni sulla realtà economica del commercio nel centro
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

La riqualificazione della stazione: osservazioni sulla realtà economica del commercio nel centro

Raffaello Lorenzi - Stefano Lorenzi

09/09/2021

Per studiare l’impatto sull’economia locale del “Progetto di riqualificazione dell’area della stazione” è opportuno analizzare gli elementi derivanti dalla ricerca sulla realtà locale relativa al commercio al dettaglio. 

L’analisi è effettuata su dati forniti dalla Camera di Commercio al 30 giugno 2021 e poi verificati in loco in ogni singola posizione, con riguardo al singolo esercizio commerciale, non alla proprietà dello stesso, evitando in tal modo una duplicazione delle relative posizioni.

L’analisi percorre ogni singola via, piazza e località, riassumendo poi le singole unità rilevate in venti generi, offrendo, così, un quadro veritiero su cui effettuare ogni considerazione.

Sono state poi riassunte le unità rilevate in due zone: centro paese e periferia; soffermandoci sulla prima, quale oggetto dell’argomento trattato, si intende per centro del paese: via Roma, corso Italia,  sino alla Piazza Pittori F.lli Ghedina, via C. Battisti, largo Poste, con ogni via e piazzetta collaterale.

In allegato sono riassunti i risultati ottenuti, che rilevano nella zona centrale n. 170 unità commerciali al dettaglio; tra le quali emerge il genere “abbigliamento” per un 48% ed il genere “antiquariato e gallerie d’arte” per un 14%; residua un 38%, comprensivo di ogni altro genere commerciale al dettaglio.

Nell’analisi effettuata merita sottolineare che, nel totale delle aziende rilevate, solo 64 sono ad operatività annuale e solo 58 nella titolarietà dei residenti.

Il settore ”abbigliamento”, nel suo genere molto vasto, è stato poi così suddiviso :

    • Lusso                        unità           7        
    • Boutique                    unità        26
    • Sportivo                    unità        19
    • Altri generi                    unità        32
    • Per un totale di                unità        84

Per quanto riguarda i due centri commerciali, Cooperativa e Kanguro, per la finalità ed omogeneità di questa analisi, sono stati considerati nei singoli reparti dagli stessi gestiti.


Il rapporto tra il commercio/popolazione e stagionalità.

Per procedere ad una analisi più approfondita, si rendono necessarie alcune considerazioni di carattere generale sul rapporto commercio/popolazione e sulle stagionalità.

La popolazione residente trae la propria sussistenza in prevalenza dall’economia turistica in genere, attingendo il fabbisogno, nella quotidianità, ad unità commerciali locali, per circa un terzo del totale di queste. Ogni altra unità, sopra riassunta, è destinata prevalentemente all’offerta turistica; attività che si svolge per un periodo di circa sei mesi nell’arco dell’anno.

Queste unità, negli  ultimi decenni, hanno riscontrato difficoltà nella gestione, sia per il breve periodo di apertura, sia per lo specifico genere di attività; tant’è vero che si sono registrati soventi subentri gestionali ed altri ne sono in corso, oltre al verificarsi di alcune cessazioni di attività. L’analisi effettuata registra oggi, solo in zona centrale, una decina di negozi chiusi e quattro prospettate chiusure a fine stagione estiva.

Queste considerazioni fanno ritenere ingiustificata la prospettiva del “Piano di ristrutturazione”, che prevede ben 2853 mq. di nuova area  commerciale, destinata, questa, non certamente  alle esigenze dei residenti e nemmeno all’immagine turistica acquisita dal Paese. 

Il realizzo del Progetto, cui facciamo riferimento, da un lato penalizzerebbe il centro del paese, già oggi in difficoltà nel mantenimento della sua identità storica, dall’altro l’economia locale in genere. Alle 170 unità commerciali, oggi operanti in centro storico, il “Progetto” riserva ulteriori ampi spazi, sia pur in zona adiacente, comunque non necessari alla vita socio - economica del Paese ed inevitabilmente destinati ad imprenditoria esterna; quindi a finalità speculative, fenomeno peraltro già presente da tempo in loco.

A nostro modo di vedere, lo sviluppo del “Progetto” porterà, nella zona Stazione, ad apertura di nuovi negozi di abbigliamento, con il richiamo di brand monomarca o comunque di reti esterne di distribuzione, anche di tipo sportivo o popolare, che andranno facilmente a togliere clientela agli esercizi commerciali del centro.

A questi spazi si aggiungeranno attività collegate a servizi di tecnologia o di  antiquariato, sempre provenienti dall’esterno e con prospettive di durata piuttosto ridotta e frequente ricambio gestionale. Il tutto, scollegato dall’imprenditoria locale e dall’interesse della comunità residente dal punto di vista del lavoro e della produzione di reddito orbitante nel paese.

Queste considerazioni valgono anche nell’ipotesi dell’insediamento di un ulteriore “Auditorium”, di cui il Paese oggi non abbisogna, né delle programmate unità abitative, delle quali non è nota la destinazione, che andranno facilmente ad alimentare il mercato delle “seconde case”.


La zona di largo Poste

Un’analisi del Progetto può estendersi all’esperienza della zona del largo Poste, che si trova proprio a metà fra il centro storico di corso Italia e la zona ex-stazione.

Nei decenni scorsi ci sono stati più tentativi di riqualificare l’area di largo Poste, con progetti di vario tipo, dei quali i più recenti rivelatisi fallimentari: l’obiettivo di realizzare un grande parcheggio interrato, tuttora di applicazione incerta, ha di fatto penalizzato le attività di  intervento pubblico del Comune e le relative finanze per molti anni, senza che ancora oggi se ne veda una risoluzione. Il decoro urbano di largo Poste lascia molto a desiderare, e le attività commerciali che si sono sviluppate nel suo contesto risultano essere molto marginali, se non praticamente ininfluenti rispetto alle necessità della comunità locale.

Lo sviluppo di una zona comunque centrale marca oggi segni di degrado e abbandono (è sufficiente percorrere la galleria che porta dalla Banca Popolare dell’Alto Adige verso via Marconi, per rendersene conto). Prevedere uno sviluppo e una riqualificazione dell’area Stazione deve tenere conto di questi aspetti e connettere – a nostro avviso – tutte le migliorie che portino ad ampliare l’attività commerciale del centro, in modo da non essere la solita iniziativa puntiforme ma scollegata  da un contesto  più organico.


Ristutturare l’esistente

Noi tutti dobbiamo soffermarci sull’esame dei dati relativi all’attuale realtà socio-economica del paese e valutare attentamente  l’evoluzione e le scelte improrogabili da effettuare; scelte  assunte, a nostro parere, a tutela prevalente dell’esistente, in ogni suo aspetto; orientate, queste, unicamente verso un “turismo d’elite”, offerente maggiori garanzie future a riguardo.

L’obiettivo fondamentale ed urgente oggi deve essere, quindi, l’impiego di ogni energia e mezzo necessario verso una ristrutturazione dell’esistente, sia in termini di qualità ricettiva che di offerta di servizi adeguati, (oggi inadeguati) soprassedendo ad inutili progetti ed interventi contrari allo sviluppo del Paese.

Una riqualificazione generale della “zona stazione” è necessaria, ma riteniamo che, trattandosi di un comparto pubblico comunale, la  nuova veste debba essere orientata, solo ed esclusivamente, ad attività di servizio per l’intera collettività, ivi compresi gli spazi per parcheggi pubblici, dei quali l’area centrale del paese necessita in modo urgente.

https://vocidicortina.it/N-Documenti/Pdf/commercioalminutoLorenziStazione.pdf