Dopo lo stop del 2020, Haute Route Dolomiti ritorna con un nuovo format: saranno cinque le tappe che vedranno i concorrenti impegnati sulle strade di Veneto, Trentino e Lombardia, su e giù per alcuni dei passi che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale come Giau e Falzarego, Stelvio e Gavia.
451 chilometri di sviluppo, 13.450 metri di dislivello, cinque tappe, oltre 230 ciclisti provenienti da diversi paesi europei, soprattutto Francia, Paesi Bassi e Danimarca ma anche dagli Stati Uniti. Sono questi alcuni numeri della Haute Route Dolomiti, l’evento italiano della serie Haute Route, il primo circuito al mondo di corse a tappe di prestigio per ciclisti amatoriali.
"Dopo la bella esperienza del 2019, con la Haute Route Stelvio e la Haute Route Dolomiti, entrambe di tre giorni, quest’anno ritorniamo con un unico evento che unisce in cinque giornate Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia". Davide Marchegiano, direttore di corsa e responsabile della tracciatura dei percorsi.
Si comincerà martedì 31 agosto con la Cortina – Cortina, 103 chilometri di sviluppo e 2900 metri di dislivello positivo che porterà i ciclisti a scalare, nell’ordine, il passo Giau, Falzarego, Cimabanche, Misurina e Tre Croci.
Mercoledì 1 settembre, la seconda tappa, la Cortina – Trento: i ciclisti scaleranno il Falzarego per poi scendere verso Caprile ed Alleghe, salire verso la Valle del Biois, Falcade e il Valles. Di qui, rapida discesa verso Predazzo, la Val di Cembra e Trento, approdo finale. Per questa seconda frazione i chilometri saranno 135 e i metri di dislivello 3 mila.
Giovedì 2 settembre toccherà alla Trento – Passo Gavia: 135 chilometri e 3500 metri di dislivello positivo, con le ascese a Tonale e, appunto, Gavia.
Venerdì 3 l’ultima tappa in linea: 83 chilometri e 3.300 metri di dislivello con partenza da Bormio, ascesa all’Umbrail pass (il versante lombardo del passo dello Stelvio, con deviazione verso la Svizzera a 3 km dalla vetta), discesa verso la Val Mustair, in territorio elvetico, rientro in Italia e ascesa allo Stelvio dal versante di Prato.
In tutte e quattro le prime giornate il via alla tappa è previsto per le 7.30 e l’arrivo dei primi concorrenti tra le 11.00 e le 11.30.
Sabato 4 settembre la tappa finale, affidata a una sfida contro le lancette del cronometro: la Bormio – Laghi di Cancano, 15 chilometri e 750 metri di dislivello.
Come ad ogni evento Haute Route, i concorrenti potranno avere un’assistenza degna di una gara professionistica: 5 meccanici, 30 massaggiatori, 30 moto di sicurezza e 8 auto che li supporteranno prima, durante e dopo la loro fatica.
"La formula della ciclosportiva permette di avere una ottimale gestione del percorso sia per quanto riguarda gli atleti sia relativamente al traffico. La classifica di tappa sarà infatti determinata dalla somma dei tempi ottenuta nei tratti cronometrati e i diversi valichi sui quali transiteremo non saranno chiusi alla circolazione". Davide Marchegiano, direttore di corsa e responsabile della tracciatura dei percorsi.