Casella postale: un servizio che non funziona Cortina
    

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Casella postale: un servizio che non funziona

Lettere al giornale

03/07/2021

Mugugnare su enti, persone e strutture che si ritiene non funzionino o funzionino male, è un vezzo italico; ma decisamente, quando certi servizi costano e non rispondono allo scopo per cui si pagano, il contribuente non può tacere.

È il caso, privato ma forse non unico in paese, del servizio postale a Cortina. Un tempo, disporre di una casella postale in cui ricevere la corrispondenza, era un servizio gratuito, utile sia al cittadino che all’Ente, spesso carente di personale e quindi avvantaggiato nel far camminare un po’ meno i valorosi portalettere per le strade del paese.

Oggi, sottoscrivere una casella costa 100 euro l’anno, ma serve sempre meno. Nonostante la casella, personalmente troviamo con regolarità, infilzata nella grata del portone in pieno centro, corrispondenza anche “delicata”, come bollette di acqua, luce e gas, comunicazioni di compagnie assicurative e bancarie, nonché pubblicazioni in abbonamento.

Questo, nonostante plurime osservazioni all’ufficio competente, che giustifica il disservizio col fatto che gli addetti sono sempre “appena assunti” e non conoscono le dinamiche, e propone di segnalare a ogni ente o ufficio con cui ci rapportiamo, il possesso di una casella postale oltre all’indirizzo di residenza: cosa inattuabile e assurda. Chi smista la corrispondenza non può essere sempre “appena assunto”, e dovrebbe essere più istruito sull’abbinamento di molti indirizzi ad altrettante caselle; a Cortina le caselle postali sono forse 200, non migliaia come in qualche città, e lo smistamento preciso servirebbe meglio l’utente e il distributore.

Constatiamo che sottoscrivere privatamente un servizio di casella postale, cosa normale in altri ambiti, qui pare quasi un intrigo, e ancora troppo spesso dobbiamo recuperare la posta dal portone (chiuso, come tutti i portoni privati), lasciata alla mercé di chicchessia in barba all’ossessionante normativa sulla  privacy, che angustia i cittadini con le sue infinite prescrizioni.

Desideriamo quindi lamentarci pubblicamente della gestione del servizio postale a Cortina, che un tempo – come altri - funzionava a dovere ma oggi sembra aver perso d’importanza, a discapito di chi crede ancora nella corrispondenza cartacea.

Dovremo sorbirci per anni proclami trionfalistici sulle fantasmagoriche novità e migliorie di Cortina, tutte finalizzate alle prossime Olimpiadi, con strade intelligenti, bande larghe, asfalto, ferro, vetro e cemento a profusione, ma poi avere un servizio antico ed ancora valido come quello postale, sempre più in decadenza.

E io pago, diceva Totò!

Ernesto Majoni
Casella Postale 95
Cortina d’Ampezzo