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Monica De Mattia riconfermata alla guida dell’Accademia Italiana della Cucina delegazione di Cortina

Marina Menardi

01/07/2021

Monica De Mattia è stata riconfermata alla guida dell’Accademia Italiana della Cucina, Delegazione di Cortina d'Ampezzo. La nomina è avvenuta nei giorni scorsi, prima di iniziare nuovamente con le attività dopo molti mesi senza potersi incontrare.

De Mattia era subentrata nel settembre di tre anni fa a Luigino Grasselli, alla guida della Delegazione dal 1986 al 1994 e dal 2007 al 2017, nominato poi Delegato Onorario. Per la ripartenza, ha scelto il rifugio ristorante Ospitale, organizzando una conviviale domenica 27 giugno dal titolo: “Senza Tempo, a tavola ieri come oggi”, con un menù legato alla tradizione, così come il luogo scelto, Ospitale, che rappresenta un pezzo di storia di Cortina. 

«Che bello sentire la campana dopo tanti mesi di silenzio» ha esordito De Mattia davanti ai 35 conviviali, di cui 16 accademici e altrettanti amici e simpatizzanti. «Ripartiamo finalmente con determinazione ed energia dopo il lungo tempo che non ci ha permesso di incontrarci, assaporando ancora di più l’importanza dello stare insieme e condividere. Il tema scelto per questa conviviale è il tempo: passato, futuro e soprattutto il presente. Abbiamo scelto Ospitale come punto della ripartenza, un luogo che una volta era ospizio per chi transitava e aveva bisogno di un tetto. Un locale storico recentemente ristrutturato, come tutti i piatti che abbiamo scelto. Piatti senza tempo, la cucina della mamma e della nonna, che seppur rivisitati non cambiano, come è giusto che sia». 

Durante il pranzo c’è stata la spillatura di un nuovo ingresso nell’Accademia, Fabio Alverà, dopo tre anni di frequentazione della delegazione cortinese in qualità di amico e simpatizzante. Secondo quanto previsto dall’Accademia, l’aspirante viene invitato da amici, poi presentato da due accademici alla consulta. Il Delegato presenta poi alla presidenza la candidatura, e se questa viene accettata si effettua la spillatura: gli viene apposta la spillina dell’Accademia della Cucina Italiana sulla giacca e donata la cravatta con il logo. 

«Perché Fabio? Perché ha una storia familiare di ristoratori. I genitori hanno gestito per molti anni il ristorante al lago Ghedina e Malga Lareto. Ha un palato molto fine, tanta energia e positività per stare insieme» ha spiegato De Mattia. 

«È un onore per me entrare nell’Accademia. Ci sono tanti aspetti positivi nel farne parte: stare insieme, mangiare insieme, voler portare avanti tradizioni culinarie, e soprattutto le amicizie che si creano» è stato il commento di Alverà. 

Per il prossimo futuro, De Mattia ha in programma la conviviale di agosto, e l’Ecumenica in ottobre (tutte le Delegazioni del mondo lo stesso giorno) con il tema del bosco e sotto bosco. Tra i progetti di Monica De Mattia c’è il coinvolgimento delle scuole con un programma di educazione al cibo tra i ragazzi.