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Cortina e i Giochi Olimpici 2026: oltre 100 milioni di spese (ad ora)

Lettere al giornale

10/04/2021

Leggo con interesse le ultime notizie - inerenti Cortina - firmate da Stefano Zardini Lacedelli che riguardano le spese  dell’organizzazione dei Giochi Olimpici 2026: 47,7 milioni di euro per i lavori inerenti la ristrutturazione della pista di bob, 37 milioni di euro per il villaggio olimpico.

Spese queste a cui andranno sommati anche svariati milioni per la gestione, l’organizzazione, il personale, la sicurezza. Naturalmente non dobbiamo dimenticare anche quelle (non irrisorie) per lo spostamento con relativo smontaggio, trasporto e stoccaggio delle casette del villaggio olimpico ( a meno che non si trasformi anche quello di Cortina come quello delle ultime Olimpiadi di Torino in una favela tipo Rio de Janeiro).

La cifra totale che ne emerge è da capogiro ... Sicuramente ben oltre i 100 milioni di euro. Sorgono a questo punto varie - e lecite - domande:

1) Chi finanzierà l’enorme spesa?
2) Con i soldi di chi? ( Stato? Comune? Regione? Comitato Olimpico?)
3) Chi e in che modo deciderà chi si occuperà dei lavori e della fornitura - ad esempio delle casette del villaggio olimpico? Il Comune? La Regione? Il commissario olimpico? E in che modo? attraverso bandi pubblici?
4) Com’è possibile che un villaggio olimpico costi come un hotel in Sardegna? O più di un hotel a Cortina? ( ho dati che confermano quanto dico). Quanti saranno gli ospiti del villaggio? E di conseguenza quante saranno le casette? E perché non utilizzare tutti gli hotel e le strutture ricettive ampezzane (azione che aiuterebbe anche la comunità?)
5) Chi ha verificato se i preventivi descritti siano veritieri e competitivi?
6) Quanti di questi milioni porteranno effettivo beneficio alla popolazione?
7) Dove intendono costruire il villaggio olimpico? A Fiames... ma dove? Domanda questa molto interessante, in quanto sulla zona di Fiames grava una destinazione d’uso da non ignorare in quanto zona destinata ad aeroporto. Aeroporto ancora
presente sulle mappe aeronautiche e quindi di fatto aperto (anche se non completamente attivo) .
8) Come pensano “quelli del comitato organizzativo olimpico” di risolvere il problema della viabilità? Potenziare le strade? E in che modo?
9) Si è valutata la possibilità di creare un eliporto che favorisca l’arrivo veloce (ed in sicurezza) sia degli sportivi che degli spettatori/turisti oltre che del servizio 118 (pronto intervento) e di sicurezza delle piste?
10) Si è valutata la possibilità di riattivare l’aeroporto (che forse sarebbe meno rumoroso dell’eliporto) e dare a Cortina la possibilità di essere al pari delle altre località high end montane concorrenti?

Tutte queste domande vorrei porle al Comune di Cortina - se mai volesse essere così gentile e collaborativo da rispondermi - al fine di dipanare dubbi e anche qualche “cupo” pensiero.

Riguardo alla pista di Fiames, seguo da tempo tutte le vicende e le diatribe inerenti la proposta di ammodernamento dell’aeroporto. So di una società (Cortinairport) che inizialmente aveva proposto un progetto finanziato interamente da un industriale, tale Zago. So anche di un’altra società che di recente si è interessata a progettare e finanziare totalmente un aeroporto con alti standard di costruzione e addirittura ecocompatibile e Green, fornito di tutte le comodità ed unico nel suo genere.

Mi risulta anche che questa società con sede a Bolzano si era offerta di finanziare (oltre all’aeroporto) anche il villaggio olimpico che poi avrebbe trasformato in un resort di lusso per famiglie con figli al di sotto dei sedici anni. Un bel progetto veramente visionario ! A mio avviso avrebbe dato lustro alla città oltre che lavoro e un nuovo fermento. 

Perché il Comune non valuta questa proposta o magari altre inducendo una manifestazione di interesse per valutare anche nuovi progetti? Avere un aeroporto o un eliporto favorirebbe tutti, commercianti, albergatori, ristoratori, lavoratori... e anche tutti i proprietari delle seconde case che finalmente potrebbero raggiungere Cortina rapidamente senza dover “prendersi ferie” per arrivare.


Daniela Farina