L’impatto dei lockdown sull’economia di Cortina d’Ampezzo
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

L’impatto dei lockdown sull’economia di Cortina d’Ampezzo

Edoardo Pompanin

01/04/2021

Le chiusure obbligatorie (lockdown) imposte dalla legge per il contenimento della pandemia hanno un forte impatto economico.  Il calcolo dei danni si avrà solo fra qualche anno. Al momento è possibile solo stimare le perdite; lo facciamo nel dettaglio per il comune di Cortina d’Ampezzo.

Le informazioni statistiche a disposizione (Ista – frame territoriale – dati 2017) forniscono una quantificazione delle principali variabili economiche di riferimento delle imprese locali (numerosità, occupazione, giro d’affari). Le dividiamo in due gruppi di attività economiche: quelle che al momento sono “sospese” e quelle che possono essere invece convenzionalmente considerate come “attive”, perché appartenenti a comparti produttivi esplicitamente autorizzati a mantenere l’operatività secondo i decreti governativi approvati a marzo 2020. Nel computo sono esclusi l’agricoltura, il credito e assicurazioni, la pubblica amministrazione. 

Dall’analisi dei dati emerge che l’economia di Cortina d’Ampezzo ha subito un danno maggiore della media nazionale dai lockdown. Tutti gli indicatori sono a nostro svantaggio.

Su 965 attività economiche, oltre la metà (il 57%) risulta “sospeso”, contro una media nazionale del 49%. In termini di volumi, il blocco delle attività interessa il 59% del fatturato complessivo di Cortina , che è pari a circa 403 milioni di euro annui, contro una media italiana del 43%. Considerando solo il valore aggiunto (circa 147 milioni di euro), il 52% è sospeso, contro il 41% medio dell’Italia. 

L’analisi delle persone che lavorano evidenzia che gli addetti (dipendenti e altri occupati) costretti a casa sono 1.924 (il 52% del totale di 3.717); considerando solo il personale dipendente, il numero di lavoratori a casa è 1.245 (il 54% del totale 2.313); in Italia le percentuali sono più basse, rispettivamente al 44% e 42%.

In sintesi, a Cortina d’Ampezzo le attività economiche in regime di “sospensione” sono molto più numerose rispetto alla media nazionale: abbiamo 8 punti percentuali in più di imprese chiuse; 16 punti percentuali in più di fatturato fermo; 12 punti percentuali in più di dipendenti senza lavoro.

Tale situazione deriva dalla particolare struttura dell’economia cortinese, nella quale il peso del fatturato del comparto Servizi (alberghi, impianti, commercio, …) pesa per l’85% del totale, contro il 57% dell’Italia. Inoltre, le attività economiche di Cortina necessitano di un elevato fabbisogno di personale, tant’è che il fatturato per addetto è pari a 108.000 euro, contro una media di 187.000 euro.

Partendo dai dati di base, è possibile valutare la perdita per l’economia locale in termini di utile lordo. Si tratta ovviamente di un stima che parte da alcuni presupposti di semplificazione. L’ipotesi è di considerare un periodo di sospensione nell’ultimo anno pari a 6 mesi e che durante il periodo si registri per le attività “sospese” una perdita totale del fatturato e del valore aggiunto calcolati in misura lineare sull’anno.  Supponiamo inoltre che il profitto lordo sul valore aggiunto sia pari al 30%.

Secondo le ipotesi, il calo complessivo di valore aggiunto per mezzo anno è pari a 39 milioni di euro. La perdita complessiva di profitti lordi annuale per le attività economiche di Cortina d’Ampezzo può essere dunque stimata in circa 12 milioni di euro, pari al 30% dei 39 milioni di euro. Ancora più nello specifico, si può ipotizzare una perdita di utile lordo per i “sospesi” pari all’importo di 6.023 euro per addetto o 9.309 euro per dipendente.

Per chi voglia approfondire i dati, mettiamo a disposizione una tabella statistica che abbiamo elaborato con i dati di dettaglio.