Ma quale bob a Cortina?
    

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Ma quale bob a Cortina?

Lettere al giornale

27/03/2021

Come cittadino di Cortina d'Ampezzo rivendico tutta la mia contrarietà all'opera inutile che verrebbe realizzata per le Olimpiadi 2026, ovvero la pista di bob, slittino e skeleton.

Desidero subito premettere, a scanso di equivoci, il mio entusiasmo per l'evento, sia dal lato sportivo sia per l'attivazione di tutte quelle opere infrastrutturali che implicano questi eventi, (di cui Cortina necessita per confermare la sua nomea di essere una delle località definite "Best of the Alps" non solo per l'aspetto paesaggistico), oltre all’interesse personale, visto che la mia attività è strettamente legata al turismo.

Ciò che contesto, al Comitato Promotore, alla Regione Veneto e al Comune di Cortina che ne hanno sposato subito entusiasticamente la causa assieme ad alcuni nostalgici, è il fatto di giustificare un investimento così importante, di cui ancora non si ha nessuna indicazione reale di spesa, a fronte di una valutazione di circa 85 milioni di euro (ovvero il doppio rispetto alle valutazioni iniziali…) per un'attività sportiva che ha perso enormemente il suo appeal negli ultimi anni; basti pensare che le gare di Coppa del Mondo di bob non vengono neanche più trasmesse su Eurosport, che viene considerata la "TV degli sport invernali". I favorevoli si illudono che, dopo le Olimpiadi, Cortina diventi un centro internazionale per le tre attività su pista, con foresteria per i vari equipaggi; ciò dovrebbe creare un indotto turistico considerevole, come lo è Anterselva per il biathlon: ma si tratta di pura fantascienza visto il numero esiguo di tesserati, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo!

Ci sarà un motivo se l'avversaria di Milano – Cortina alla candidatura olimpica, Stoccolma, aveva già definito nel suo progetto che le gare del bob si sarebbero svolte a Sigulda in Lettonia, visto che in Svezia non ne esistono!

Cortina è a 100 km in linea d'aria da Innsbruck, sede storica di questo sport e capitale del Tirolo. Ma non potrebbe quest’ultima essere coinvolta come location transfrontaliera dato che già diverse gare vengono svolte in realtà al di fuori dell’asse Milano-Cortina?

Sono sicuro che Cortina pagherebbe cara questa avventatezza di ridiventare “patria” del bob italiano; ci si ritroverebbe in una situazione simile allo sfascio della pista di Cesana, teatro delle gare di Torino 2006, sebbene si parli di una convenzione anche con l’Alto Adige  per la manutenzione futura dell’impianto, eventualità tutta ancora da verificare sulle modalità.

Facciamo fare una valutazione oggettiva sul progetto da parte di economisti e luminari del marketing turistico e verifichiamo l’eventuale sua fattibilità nell’ottica di un riscontro che abbia un tornaconto economico post olimpico!

Sarebbe un’opportunità unica, con parte di questa enorme cifra, poter progettare infrastrutture che abbiano un futuro sostenibile, e non "cattedrali del deserto", solo per ricordare che Cortina è stata la culla del bob in Italia e la patria di Eugenio Monti! La memoria di un passato glorioso non può essere sostenuta con opere destinate al degrado e allo sperpero.


Alessandro Constantini