Serve chiarezza su progetti e obiettivi per gli investimenti in vista delle Olimpiadi
    

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Serve chiarezza su progetti e obiettivi per gli investimenti in vista delle Olimpiadi

Lettere al giornale

23/03/2021

Recentemente è stato lanciato sui social dal Comitato Civico Cortina un questionario relativo al cosiddetto “Borgo Col Tondo”, atto a verificare, dal modesto punto di vista di chi scrive, l’interesse della comunità su queste tematiche (inteso come desiderio di esprimere un’opinione) e, soprattutto, una lettura del tipo di risposta che la comunità è pronta a dare a fronte di progetti “alternativi”.

A valle dei risultati ottenuti, si può rispondere al primo punto che l’interesse è alto, e questo è in parte dovuto alla curiosità e al bisogno di maggiori informazioni su quello che sta accadendo sul territorio. In merito al secondo punto, invece, soprattutto guardando ai “suggerimenti” degli intervistati, si può sintetizzare una esigenza di avere delle “linee guida” più chiare e ben definite, che in questo momento mancano. 

Questo desta più di una preoccupazione in preparazione a quelli che saranno gli eventi nei prossimi 5 anni che porteranno alle Olimpiadi 2026. Questo perché, come spiegato durante l’evento webinar “Winter Games MilanoCortina2026 Hospitality & Network” svoltosi lo scorso giovedì, gli investitori internazionali stanno guardando con sempre maggiore interesse all’area di Cortina, in quanto ha un potenziale inespresso sia di capacità ricettiva (come modernizzazione delle strutture alberghiere esistenti, ampliamento delle stesse e sviluppo di nuovi volumi), sia in termini di resa economica di un potenziale investimento nel settore turistico-ricettivo, in quanto tale resa è potenzialmente maggiore e più certa rispetto ad investimenti in altri territori nei prossimi 5-10 anni.

Il problema non sarà dunque, come in passato, SE qualcuno verrà a proporre un progetto di investimento sul territorio (e come questo verrà accolto dalla comunità), ma, piuttosto, QUANDO accadrà e in quale quantità. Senza una capacità progettuale chiara da parte del territorio, obiettivi ben definiti e condivisi da tutti e una entità/organizzazione che si faccia carico di questa progettualità, il rischio è quello di veder passare l’evento da spettatori privilegiati ma ininfluenti e i benefici che si potrebbero trarre rischiano di restare nelle mani di pochi, lasciando cicatrici profonde sul territorio. 

La locomotiva olimpica è partita e come un fiume in piena sta arrivando nel bellunese. I suoi abitanti e le sue istituzioni vogliono tramutare quella forza in energia per un rilancio della provincia o lasciarsi sopraffare ed annegare?


Luca de Zanna