«Siamo stati costretti a dare i terreni gratis per l'impianto, altrimenti sarebbe scattato l’esproprio. Ma le Regole non rinunciano a quei soldi. Quando il Comune darà in gestione l'impianto, allora riscuoteremo l’affitto dei terreni».
A chiarire la questione del mancato affitto dei terreni alle Regole d’Ampezzo per la costruzione dell’impianto Bai de Dones - Cinque Torri interviene il presidente Flavio Lancedelli. «Le Regole sono un ente giuridicamente di diritto privato, sebbene con finalità pubbliche. Anche noi, quindi, come tutti i privati siamo soggetti ad esproprio. Abbiamo dovuto fare la convenzione con il Comune e cedere i terreni ad uso gratuito in modo tale da non venire espropriati e mantenere intatto il nostro patrimonio antico. Questo è quanto previsto dalle legge quando si parla di opere di pubblica utilità, e l’impianto è considerato tale. Quando poi la gestione andrà ad un privato, allora ci verranno stornati gli affitti».
L’opera infatti è costruita interamente con soldi pubblici, ma una volta finita, verrà fatto un bando di gestione da una società privata. A quel punto la società che vincerà l'appalto per la gestione dell'impianto pagherà circa 55.000,00 euro per l’affitto annuo dei terreni. Così per lo meno dovrebbe essere. Ma ancora l’opera deve essere completata, e il bando verrà dopo il completamento.
«Ci siamo trovati in queste condizioni senza avere molta scelta» spiega ancora Lancedelli. Il progetto aveva avuto il benestare dall’assemblea delle Regole quando venne presentato per la prima volta nel lontano 2011, con una successiva variante nel 2013. «Ora ci stiamo muovendo per i prossimi interventi. Ci saranno le Olimpiadi e non vorremmo ritrovarci nella stessa condizione».
Render della stazione di partenza dell'impianto Son dei Prade - Cinque Torri