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Fare gli impianti con i terreni degli altri (gratis)

Associazione Comitato Civico Cortina

19/03/2021

La costruzione della nuova cabinovia che parte da Son dei Prade e arriva a Bai de Dones per collegare le piste della Tofana con quelle delle Cinque Torri è stata a suo tempo classificata come un’opera pubblica strategica per la realizzazione dei Mondiali. 

Alla data delle gare Mondiali l’impianto non era pronto e – com’era prevedibile - non c’è stato nessun problema per gli atleti o gli staff a raggiungere i luoghi di gara.

I terreni utilizzati dall’impianto sono di proprietà delle Regole d’Ampezzo, della Regola di Pocol e della Regola di Rumerlo; si tratta di “patrimonio antico” che è inalienabile, indivisibile e inusucapibile.

Per evitare l’esproprio per ragione di “pubblica utilità” (e abbiamo visto quale...), le Regole hanno stipulato una convenzione con il Comune di Cortina concedendo la disponibilità dei terreni a titolo gratuito.

Sono circa 48.000 metri quadrati e il mancato introito per le Regole è pari a circa 45.400 euro all’anno. Considerato un vincolo trentennale (l’impegno è fissato a tempo indeterminato) fanno un totale di 1.362.000 euro di perdita d’affitto complessiva.

È possibile che quando la concessione di gestione dell’impianto verrà messo a bando, si preveda anche il ristorno degli affitti al proprietario. Al momento, però, la situazione è quella descritta.

Leggi speciali, commissariamenti e procedure di emergenza per eventi sportivi (già si parla di questo anche per le Olimpiadi 2026) autorizzano le Autorità di disporre delle proprietà private come meglio aggrada chi comanda. Un pericolo soprattutto quando il concetto di “pubblica utilità” risulta molto discutibile e strumentale.  

Ricordiamo che altri nuovi impianti e mega piani di azione sono già in progetto. Perché prima non completiamo quelli in costruzione, li mettiamo a funzionare e paghiamo il dovuto ai proprietari?

«Siamo stati costretti a dare i terreni gratis per l'impianto, altrimenti sarebbe scattato l’esproprio. Ma le Regole non rinunciano a quei soldi. Quando il Comune darà in gestione l'impianto, allora riscuoteremo l’affitto dei terreni».A chiarire la questione del mancato affitto dei terreni alle Regole d’Ampezzo per la costruzione dell’impianto Bai de Dones - Cinque Torri interviene il presidente Flavio Lancedelli. «Le Regole sono un ente giuridicamente di diritto privato, sebbene con finalità pubbliche. Anche noi, quindi, come tutti i privati siamo soggetti ad esproprio. Abbiamo dovuto fare la convenzione con il Comune e cedere i terreni ad uso gratuito in modo tale da non venire espropriati e mantenere intatto il nostro patrimonio antico. Questo è quanto previsto dalle legge quando si parla di opere di pubblica utilità, e l’impianto è considerato tale. Quando poi la gestione andrà ad un privato, allora ci verranno stornati gli affitti».

L’opera infatti è costruita interamente con soldi pubblici, ma una volta finita, verrà fatto un bando di gestione da una società privata. A quel punto la società che vincerà l'appalto per la gestione dell'impianto pagherà circa 55.000,00 euro per l’affitto annuo dei terreni. Così per lo meno dovrebbe essere. Ma ancora l’opera deve essere completata, e il bando verrà dopo il completamento.

«Ci siamo trovati in queste condizioni senza avere molta scelta» spiega ancora Lancedelli. Il progetto aveva avuto il benestare dall’assemblea delle Regole quando venne presentato per la prima volta nel lontano 2011, con una successiva variante nel 2013. «Ora ci stiamo muovendo per i prossimi interventi. Ci saranno le Olimpiadi e non vorremmo ritrovarci nella stessa condizione».