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QUANTO CI COSTERANNO I DANNI DELLA NEVE?

Pier Maria Gaffarini

01/05/2009

Durante una riunione di lavoro, con allievi e colleghi nel Laboratorio del Dipartimento, è stato introdotto il tema del ripristino dei luoghi, dopo il manifestarsi d'eventi meteorologici, quali l'alta piovosità, il vento, la neve, smottamenti, o cedimenti stradali.

Questo per simulare una serie di provvedimenti, da stabilire preventivamente, perciò prima che gli stessi eventi si manifestino, negli ambiti amministrativi, al fine che questi non risultino impreparati al loro determinarsi, facendo anche seguito alle osservazioni poste trattando il capitolo delle manutenzioni, parola che sembra scomparsa dai nostri dizionari.

In questi ambiti, infatti, insistono competenze diverse, statali, provinciali, comunali, d'enti privati, consorzi.

Una seria programmazione permetterebbe una rapidità d'interventi, un sincronismo tra i vari enti, una conoscenza e suddivisione degli oneri finanziari, a questo scopo previsti.

Una Protezione Civile capillare, sinergica e convenientemente distribuita nelle funzioni.

Di riflesso non vorrei, come si dice, rovinare la festa, ma nelle mie lunghe passeggiate in centro e fra i sestieri, mi sono posto la domanda: quanto costerà il dopo neve? Esiste un piano d'intervento, una disponibilità di finanziamenti previsti nel malaugurato caso che ciò accada? Ad esempio la manutenzione delle strade statali compete all'Anas, di quelle provinciali alla Provincia, ma quelle comunali e vicinali competono al Comune.

Ma non solo per ripristinare le sedi stradali, buche, fessure, caditoie, marciapiedi, ma per rimettere in sesto staccionate, muri di contenimento: e l'eterno, vecchio e non risolvibile stato della frana di Lacedel, da noi studiata nel lontano 1999.

Altro aspetto della manutenzione, apparso nel peregrinare, quello dei rifiuti speciali seminati all'interno dei cumuli di neve, ma questo fa parte del comportamento e delle regole da rispettare, il problema dei rifiuti in un'area dove questi sono differenziati e raccolti in modo egregio, non dovrebbe essere «sporcato» in quel modo.

Le conseguenze, infatti, potrebbero essere spiacevoli.