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Il Ministero boccia la centralina sul Boite

Marina Menardi

14/01/2021

Il Ministero per i beni per i beni e le attività culturali e per il turismo dà parere contrario alla costruzione della centralina sul Boite. Il documento è stato pubblicato sul sito della Regione Veneto in data 7 gennaio, a tre settimane circa dalla scadenza della presentazione delle osservazioni alla commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Il progetto prevede un impianto ad acqua fluente composto da una diga situata a 300 metri a nord del ponte sul torrente Boite a Cadin. Da qui l’acqua viene convogliata in una condotta forzata completamente interrata di 1,6 metri di diametro e della lunghezza di 1.147 metri che porta alla centrale di produzione, un cubo di 14 metri di lato di nuova costruzione, di fianco alla Freccia nel Cielo. Con un collegamento di 117 metri, l’energia viene convogliata nelle centraline già presenti nel parcheggio della Freccia nel Cielo. La ditta proponente è la Tofana srl e tutta l’operazione ha carattere privato.

Nel documento il Ministero ha riconosciuto una perdita dei valori paesaggistici collettivi. Le motivazioni elencate sono le seguenti: «La realizzazione dell’impianto idroelettrico in questione determinerebbe un impatto sul paesaggio non accettabile, sia per quanto riguarda l’opera di presa, sia per quanto riguarda gli scavi per la tubazione; sia per la centrale di valle, che introdurrebbe un elemento fuori scala ed incongruo rispetto al contesto paesaggistico di riferimento, ove già la presenza della stazione di risalita della cabinovia risulta una criticità paesaggistica rilevante» si legge nel documento.

Secondo la Soprintendenza, l’impatto maggiore è dato dall’opera di presa d’acqua a monte, «che modifica in maniera profonda l’assetto paesaggistico del corso d'acqua. La realizzazione infatti, prevede uno stravolgimento dell’assetto morfologico del fiume con modifiche sostanziali alla fruizione delle viste e alle particolari prospettive che questo luogo ha verso la conca Ampezzana. La costruzione di una briglia in massi ciclopici e l’inserimento dell’opera di presa, proprio in questo specifico tratto di torrente, risulterebbe un elemento detrattore e snaturante del paesaggio oggetto di tutela, obliterandone assetto e morfologia attuali. Allo stesso modo, la riduzione del flusso d’acqua immediatamente più a valle, anch’esso risulterebbe un elemento capace di alterare profondamente il paesaggio, oggi caratterizzato dallo scorrere lento del torrente e dal fitto sistema vegetazionale ivi presente».

Viene poi individuato impattante anche il nuovo volume che verrebbe costruito vicino alla partenza della funivia Freccia nel Cielo. «La centrale di valle risulta un nuovo volume percettivamente rilevante in un punto di particolare fragilità, già interessato dalla presenza dell’infrastruttura della cabinovia di risalita alle Tofane. Un’area oggi caratterizzata da vegetazione ripariale spontanea, capace di controbilanciare il forte impatto ivi presente dell’impianto di risalita. L’inserimento del nuovo volume, che peraltro utilizza un linguaggio architettonico e forme improprie per il contesto paesaggistico qui presente, risulta elemento dequalificante il paesaggio stesso, incapace di relazionarsi con il fiume, tanto meno con il sistema storico della fascia ripariale e del paesaggio a prato pascolo più a nord. Per quanto sopra esposto, si ritiene che l’intera opera non sia compatibile con il paesaggio oggetto di tutela».

In allegato: il parere contrario del Ministero pubblicato sul sito della Regione Veneto