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“Libera di dire no”: il Soroptimist di Cortina contro la violenza sulle donne

Marina Menardi

21/11/2020

Il Soroptimist club di Cortina d’Ampezzo aderisce alle iniziative del Soroptimist International d’Italia contro la violenza sulle donne: il 24 novembre, in collaborazione con il Comune di Cortina, il campanile della chiesa parrocchiale verrà illuminato di arancione e in Corso Italia sarà visibile uno striscione “Libera di dire no”.

La Giornata del 25 novembre è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea delle Nazioni Unite partendo dall’assunto che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. E proprio da tale considerazione è nata negli anni più recenti l’idea dei 16 giorni di attivismo che legano il 25 novembre al 10 dicembre, giornata internazionale dei diritti dell’uomo.

«Due date dunque particolarmente importanti per noi Soroptimiste, impegnate a diffondere la promozione dei diritti umani e a contrastare ogni forma di violenza alle donne» spiega Mariangela Cornacchia, presidente SI d’Italia club di Cortina d’Ampezzo - «da quella più conclamata, che ogni giorno ci viene ricordata da notizie terribili sulle prime pagine dei giornali, a quella più nascosta e peraltro molto diffusa, che colpisce tante donne tra le mura domestiche. Avremo 16 giorni per promuovere e realizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, durante i quali coloreremo di arancione secondo le indicazioni di UN Women, accolte dal Soroptimist International; 16 giorni in cui diffonderemo il comunicato di Soroptimist International d’Italia volto a far conoscere a un pubblico sempre più vasto le nostre azioni contro la violenza».

Quest’anno il Soroptimist celebra il 25 novembre ricordando le azioni in cui i club di tutta Italia si stanno impegnando attraverso il progetto Donne@Lavoro, un insieme di attività di mentoring e coaching a favore di ragazze e donne, perché sia più facile ottenere l’indipendenza economica, primo passo per prevenire uno stato di subordinazione rispetto al compagno violento. «L’indipendenza economica è una delle prime condizioni perché una donna possa essere libera di dire NO, Perché solo se è in grado di provvedere a se stessa una donna può allontanarsi dall’uomo da cui subisce violenza – continua Cornacchia -. Il fare insieme in maniera univoca rende più riconoscibili e più incisive le nostre azioni».

Sempre più donne in Italia decidono di dire basta e mettere fine alle violenze subite. In questo mutato scenario il Soroptimist d’Italia (155 club con quasi 6000 socie) da anni si batte con realizzazioni di progetti sul territorio, quali: l’aula di ascolto protetto, corsi di formazione per insegnanti sul Rispetto di Genere (dal 2013, in collaborazione col MIUR); una stanza tutta per sé (dal 2015, presso le Caserme dei Carabinieri e le Questure).