La strada per un cambiamento partecipato che porti ad integrare il turismo di Cortina con l’allevamento e l’agricoltura proposta dal Cortina Social Lab sembra in questa prima fase andare nella giusta direzione. In 35 hanno partecipato martedì al secondo incontro, circa 5 persone in più rispetto al primo. Un’occasione per i cittadini di Cortina provenienti da vari settori e categorie economiche e sociali di potersi incontrare su una piattaforma digitale e lavorare insieme scambiando idee, competenze, sogni per un turismo a Cortina che sia legato alla sua principale risorsa: il territorio.
«L’ambiente per noi è la risorsa più importante, la ragione per la quale la gente viene a Cortina» ha spiegato Valerio Giacobbi, ideatore del progetto. «La cura del nostro territorio viene dall’attività agricola, che però è sempre più in difficoltà. Se scompaiono le attività agricole, scompare la possibilità di riadattarsi all’ambiente, con effetti che sono già visibili negli anni, come meno pascoli e meno prati nel fondovalle, più alberi e più bosco, terreni paludosi, un grande numero di cervi che prima non c’erano. È importante ristabilire e mantenere il rapporto tra territorio e attività agricole, per fare dello sviluppo dell’ambiente una risorsa turistica».
Emanuela De Zanna, direttrice della Cooperativa di Cortina, che si è unita a Giacobbi nell’ideazione del Cortina Social Lab, ha aggiunto: «Questo è un progetto innovativo che coinvolge anime di Cortina non così vicine al mondo agricolo, ma che potrebbero contribuire a dare nuova vita a questo mondo. Ci accomuna Cortina e il fatto che ci stia a cuore. Questo è il luogo dove portare le proprie idee, conoscenze e sogni, creando una sinergia tra comparti diversi».
I partecipanti sono stati divisi in gruppi di lavoro nelle quattro stanze, nelle quali ognuno liberamente poteva dare spazio alle proprie idee, sognando anche in alto. Gli argomenti trattati sono stati i seguenti:
- come lavorare insieme perché il turismo diventi green e moderno;
- come curare la nostra casa, ovvero il territorio;
- come coinvolgere i giovani;
- come stimolare il comparto agricolo.
TURISMO
Dalla stanza “turismo” sono emerse idee a volte tra loro contrastanti: da chi immagina un turismo esclusivo sul modello americano in ranch di super lusso, di tipo esperenziale completamente staccato dalla quotidianità, ad una dimensione più domestica, con fattorie didattiche dove poter portare adulti e bambini a vivere il mondo agricolo partecipando attivamente alle attività. In sintesi, è emerso un turismo che guarda al futuro portando l’anima di Cortina, esperenziale, destagionalizzato, con maggiore attenzione a quello estivo, evitando l’iper turismo, quindi glamour ma non troppo. In altre parole: di alto livello ma cambiando la prospettiva.
CURA DELLA PROPRIA CASA
Sull’argomento “che cosa fare per avere una bella casa accogliente” si è affrontato in particolare il problema del passaggio dei tir per il centro città. Auspicabile anche un maggior utilizzo dei mezzi pubblici per ridurre l’inquinamento, e poi decoro sia dei singoli sulle loro proprietà, sia il decoro urbano da parte dell’amministrazione comunale.
GIOVANI
Altro tema dibattuto è stato il coinvolgimento dei giovani. La formazione è stata vista come valore centrale, e il momento più adatto individuato la scuola media. I giovani potrebbero essere coinvolti con le attività delle Regole o del Cai. Una scuola ad indirizzo agrario o la collaborazione con l’università potrebbe essere un altro modo per coinvolgere il mondo giovanile.
COMPARTO AGRICOLO
Sul tema riguardante il comparto agricolo è emerso il confronto con l’Alto Adige, dove il maso chiuso ha mantenuto più intatta la proprietà agricola. I contributi per le aziende anche sono molto importanti. E ancora: uscire dallo schema prestabilito che vede latte e mucche, optando per animali meno impegnativi anche, come pecore e capre e la collaborazione tra le valli per proporre una sorta di biodistretto creando un prodotto sostenibile.
IL PROSSIMO LAVORO
Questi primi due incontri sono serviti ad uno primo scambio di idee tra le persone che vi hanno partecipato, e da qui si entrerà in una seconda fase. «È la prima tappa di un percorso che sogna di essere molto più ampio, segnato, in ogni sua fase, dal concetto di partecipazione collettiva» hanno spiegato Federico Bortoletto e Flavio Fabiani di Peoplerise, agenzia che si occupa di gestire cambiamenti sociali coinvolgendo più persone possibile, ed ha voluto intraprendere il percorso del Cortina Social Lab. «Si proverà a portare queste idee sul territorio e vedere se hanno una presa come interesse e possano essere portate avanti».
Per ora, quindi, siamo alla presentazione e all’elaborazione delle idee, poi si entrerà in un lavoro più pratico, che verrà prossimamente presentato ai partecipanti.