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Nasce Cortina Lab, un progetto per rilanciare il comparto agricolo

Marina Menardi

13/11/2020

Si chiama Cortina Lab, ed è un'iniziativa che vuole dare voce ai cittadini su un tema di grande attualità: come possiamo lavorare, insieme, per rendere il comparto agricolo parte integrante del sistema turistico, e al contempo motore trainante dell'economia ampezzana? Se ne discuterà in un ciclo di incontri virtuali che si svolgerà da novembre 2020 a febbraio 2021, cui possono partecipare cittadini e professionisti per poter dare il loro contributo elaborando delle idee che possano rilanciare il comparto agro-silvo-pastorale. Al primo incontro che si è svolto martedì 10 novembre vi hanno partecipato una trentina di persone provenienti da vari settori produttivi e non.

L’inziativa è partita da Valerio Gacobbi, ad di Fondazione 2021 e consigliere comunale, il quale però ha specificato che non si tratta di un progetto di Fondazione. «Rilanciare il comparto agricolo a Cortina è un pensiero che ho nella mia testa da un po’ di tempo,  da quando ho deciso di candidarmi in Comune. Noi qui a Cortina viviamo in un bellissimo ambiente e tutto gira attorno a questa bella natura. Il territorio è ampio, e le attività agricole stanno facendo sempre più fatica. A volte scompaiono per difficoltà banali. In un ambiente ed economia così ricca è un peccato che queste attività non riescano a sostenersi. Le produzioni locali sono abbastanza ridotte, a parte l’eccezione del Piccolo Brite. Se non riusciamo a sostenere queste attività rischiamo di perdere chi cura il nostro territorio».

Queste riflessioni hanno portato Giacobbi a rivolgersi a Federico Bortoletto e Flavio Fabiani di Peoplerise, agenzia che si occupa di gestire cambiamenti sociali coinvolgendo più persone possibile, dialogando con esse, facendo emergere idee, punti di vista, creando sinergie per poter poi raccogliere il materiale in questi incontri, che andranno avanti per 6-7 settimane. Dopo di ché si proverà a portare queste idee a maturazione e provare a testare se possano andare avanti. Inoltre, si valuterà la possibilità di dare un’attenzione mediatica, in particolare durante le due settimane dei Campionati del Mondo di sci.

A questo gruppo si è unita con grande entusiasmo Emanuela De Zanna, direttrice della Cooperativa di Cortina. «Ringrazio il gruppo di avermi coinvolta in questo progetto innovativo - ha dichiarato De Zanna -. Affrontiamo un tema che si allaccia alla tradizione. Non ne sappiamo molto, ma le persone oggi collegate in questo primo incontro hanno a cuore Cortina e il suo territorio. C’è la volontà di mettere insieme le nostre forze e poter fare sinergia per il mondo agricolo. Questo è il luogo per liberare la fantasia, i sogni, aprirci anche a critiche per trovare una strada da intraprendere. Con un occhio di riguardo verso le nuove generazioni, che hanno meno attaccamento e conoscenza del territorio rispetto alla nostra, per trovare il modo di coinvolgerli con gli argomenti giusti».


LE IDEE EMERSE DURANTE IL PRIMO INCONTRO

Nell’incontro virtuale di martedì 10 novembre sono stati affrontati tre temi dai circa 30 partecipanti, divisi in quattro gruppi di lavoro (stanze) che hanno lavorato autonomamente sui temi assegnati per poi farne sintesi e accorpare le idee emerse.

Il primo tema che i gruppi si sono trovati ad affrontare riguardava Cortina e il suo territorio: quale è la situazione attuale e quali sono le problematiche con riferimento al tema ambiente e agricoltura. È emerso, in particolare, la mancanza della diffusione e della conoscenza di queste tematiche, in particolare tra i giovani: nel tempo si è persa la conoscenza dei temi agro-silvo-pastorale. In questo contesto è stata individuata l’istituzione delle Regole come punto di riferimento e parte attiva nell’educazione dei giovani.

Altre problematiche emerse sono la questione della circolazione di grossi mezzi di trasporto e della congestione traffico, che portano inquinamento soprattutto nelle aree vicine al centro. E ancora: mancanza di cura e scarsità di prodotti agricoli legati a Cortina, obsolescenza di alberghi e impianti, polarizzazione del turismo ancorato a sport e mondanità, scarsa collaborazione tra istituzioni e enti vari, e, non ultimo, Cortina troppo cara da vivere per i residenti.

Il secondo quesito era invece rivolto alla Cortina del futuro, la Cortina che vorrei. Da più parti è emersa la visione di un luogo di persone che ci vivono stabilmente, non di un territorio da sfruttare o da spremere; puntare su gente che ci vive e che vorrebbe venire a vivere qui, una Cortina ripopolata.

Diversificare le vacanze e puntare di più sul turismo estivo, che ha meno impatto ambientale di quello invernale, è un’altra idea emersa. E ancora: per ampliare l’offerta turistica istituire delle fattorie didattiche, un agriturismo vero che non sia solo ristorazione. Interessante anche l’idea di coinvolgere i giovani dando degli spazi comunali o regolieri a disposizione di chi non ha un terreno proprio da coltivare come orto. Il tutto per avere una Cortina meno glamour e più connessa con il territorio.

Il terzo punto ha cercato di individuare le forze che stanno incitando ad un cambiamento verso questo direzione. L’esistenza di varie aziende agricole va sicuramente in questo senso. Le Regole sono viste come punto di forza principale, purtroppo però limitate dalla non possibilità di allargare la base, se non con l’inserimento delle donne all’interno che porterebbero nuove energie e nuove idee. Altro punto di forza sono i numerosi volontari che operano a Cortina.

Al momento, tuttavia, si notano iniziative dei singoli, mentre mancano grandi situazioni corali. Il prossimo appuntamento è previsto per martedì prossimo, 17 novembre. L’obiettivo del gruppo è di trovare altre persone da coinvolgere che possano portare il loro apporto al progetto.