Il Consiglio comunale ha attivato oggi, con l’astensione del gruppo di Minoranza, il Protocollo d'intesa tra Comune, Provincia e Regione per la redazione del Masterplan urbanistico, strumento resesi necessario soprattutto dopo la candidatura ai Giochi invernali del 2026, per effettuare interventi urbanistici sul territorio di Cortina d’Ampezzo.
«Il Protocollo per redigere il Masterplan serve ad integrare la carenza urbanistica in cui si trova ad oggi il Comune di Cortina. Stiamo ancora utilizzando lo strumento del 2003, ci sono state poi le vicissitudini con il Pat che è stato adottato dal Comune ma non è stato approvato dalla Provincia. Tutti gli enti con cui siamo venuti a contatto in questi anni ci hanno chiesto di adeguare lo strumento urbanistico, ed è per questo che oggi attiviamo il Protocollo con Provincia e Regione. Come Comune oggi diamo delle indicazioni nelle linee guida riassunte in 11 punti. Ci sarà poi l’istituzione di un tavolo tecnico interno aperto a tutti i consiglieri comunali» ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Benedetto Gaffarini.
«Un capitolo importantissimo è il potenziamento della capacità ricettiva per Cortina, che al momento si trova in una situazione di squilibrio rispetto rispetto alle vallate limitrofe per le camere d’albergo, e di squilibrio interno nei confronti delle seconde case» ha sottolineato Gaffarini.
Il capogruppo di Minoranza Giorgio Da Rin si è detto d’accordo sulle linee guida inserite nel documento, ma ha annunciato l’astensione del gruppo di Minoranza. «Il nostro ruolo richiede una riflessione di carattere diverso. Ci asteniamo dalla votazione perché in questo momento il pallino è in mano all’assessore Gaffarini. Non possiamo dare un voto favorevole sulla fiducia, mettere una firma su carta bianca. Siamo pronti a collaborare e essere propositivi ma al momento ci asteniamo»
«È fondamentale il coinvolgimento di tutto il Consiglio comunale – ha detto il Sindaco Ghedina -. Le riunioni sono già iniziate. Le tempistiche sono strette, la regione ci ha già stimolato».
GLI 11 PUNTI SU CUI SI BASA IL PROTOCOLLO D’INTESA
1. La SS51 di Alemagna - storica direttrice di collegamento tra l'ambito austro-germanico e la pianura veneta - deve essere riqualificata con un progetto di ammodernamento che consideri la spiccata valenza turistica e la fragilità del territorio che attraversa. La progettazione delle opere dovrà svolgersi necessariamente con grande equilibrio e contenere in particolare queste condizionalità. L’attraversamento dell’abitato di Cortina d’Ampezzo in direzione nord dovrà realizzarsi con un aggiramento esterno all’attuale anello di circonvallazione da realizzarsi con una o più gallerie partendo dall’area dell’ex Polveriera, dove arriva, da sud, il primo stralcio della variante ANAS attualmente in approvazione.
2. Il sistema degli impianti di risalita di Cortina d’Ampezzo è inserito nel “Dolomiti Superski” ma il collegamento intervallivo, presente nella visione regionale e interregionale, non è infrastrutturato. Si ritiene quindi opportuna una reale integrazione di questo comprensorio con l’intero sistema di comunicazione degli impianti sia in direzione dei comprensori di Arabba e del Civetta che con la Val Badia
3. In un’ottica di aggiornamento e miglioramento dell’offerta turistica si ritiene indispensabile, oltre al riordino del sistema impiantistico esistente e al completamento delle progettazioni e delle realizzazioni in corso, il collegamento diretto tra i due versanti della conca ampezzana.
4. L’effetto della soluzione dell’attraversamento della mobilità di grande scala, e il riordino della mobilità urbana (nuovo ponte di Crignes e relativa viabilità), con l’organizzazione del sistema impiantistico di risalita in tre attestazioni (Freccia nel Cielo, Faloria, ex Polveriera), consentirà di dare corpo alla progettualità commissariale per i mondiali 2021, nonché della “Vision olimpica 2026” per quanto attiene alla mobilità sostenibile e quindi alla semplificazione dei parcheggi in quota. A valle però deve necessariamente essere adeguata e completata con la realizzazione delle tre polarità per la sosta: area ex-stazione, ambito ex polveriera e ambito Palazzo del ghiaccio / Freccia nel cielo.
5. Questa riorganizzazione funzionale della struttura urbana consentirà uno scenario di allargamento della pedonalità del centro, anche attraverso un collegamento diretto tra gli arroccamenti di Faloria e delle Tofane, con una interconnessione diretta con l’ambito pedonale di Corso Italia.
6. In questa visione si inserisce anche il rafforzamento della maglia pedonale, sia di diretta relazione con gli ambiti di sosta lungo il Boite e il centro, sia dell’intera area urbana con le frazioni. Questa maglia pedonale dovrà essere realizzata, ove possibile, attraverso il recupero di antichi tracciati, nonché con la “rigenerazione” di quelli esistenti e con la realizzazione di nuovi. La dorsale ciclo/pedonale dell’ex-ferrovia dovrà essere migliorata con il superamento delle interferenze esistenti e con il miglioramento della sicurezza e degli arredi.
7. In quest’ottica di riqualificazione urbana la “città pubblica” attraverso i suoi elementi salienti, con il loro contesto e le loro relazioni deve essere l’occasione di una specifica riflessione di valorizzazione, collegamento e rafforzamento identitario (ospedale, piscina, scuole e palestra, palazzo del ghiaccio, Alexander Hall, trampolino olimpico, ecc)
8. La struttura urbana si rafforzerà anche attraverso il potenziamento dell’offerta ricettiva mediante l’ammodernamento e lo sviluppo delle attività ricettive esistenti, mentre le nuove iniziative ricettive in quota, e non, offrono la possibilità di dotare Cortina d’Ampezzo di quelle forme di turismo esperienziale e immersivo oggi mancanti. Queste dovranno essere coordinate e compatibili con la vision paesaggistica ed identitaria.
9. Deve essere definito un sistema di "logistica" urbana e di quei servizi che si possono attivare a seguito degli eventi sportivi per soddisfare le grandi dimensioni degli stessi. In questo senso vanno sviluppati i temi dell’eliporto e della sua infrastruttura, il fabbisogno di una foresteria sia pubblica che privata, un sistema di spazi da trasformare in parcheggi "polmone" in occasione di grandi eventi, l’organizzazione di aree per la sosta temporanea di camper ecc.
10. Nello scenario di tutti gli interventi che i giochi olimpici metteranno in campo nonché delle opportunità che generano si dovrà assumere la cura del paesaggio come principio guida di tutte le azioni, in questo senso un obiettivo sarà la rinaturalizzazione delle aree e delle strutture sportive dismesse e non più utilizzabili sia su territorio pubblico che privato (con percorsi di recupero delle volumetrie), che deve integrarsi in una visione più ampia affiancata all’istituzione del registro dei crediti edilizi e del trasferimento delle volumetrie da zone ambientalmente sensibili o fragili.
In questo processo di cura del territorio diviene centrale il ruolo del settore primario che deve poter uscire da una mera logica di sostenibilità contributiva per assumere la funzione strategica di una moderna agricoltura economicamente sostenibile che integri il presidio territoriale e la continua manutenzione del suolo con la multifunzionalità aziendale.
11. L’occasione della redazione del Masterplan consente di dare valore al sistema di relazioni che tutti gli interventi previsti realizzeranno sia nel miglioramento dell’accessibilità, dell’accoglienza, della ricettività, delle funzioni urbane, della connettività digitale, nonché offrendo nuove opportunità di confronto socio-culturale di scala nazionale e internazionale. Questa può essere l’occasione per proporre la conca ampezzana come luogo di formazione di attività legate alla cultura della montagna o di settori medico-sportivi, di scienze forestali ecc. In questo senso possono essere messi a disposizione molto manufatti dismessi o sottoutilizzati, per distaccamenti accademici o sedi di corsi di specializzazione, master universitari, il tutto per superare la mera economia turistica e contrastare i fenomeni di stretta stagionalità.