Per ristrutturare l’area della Stazione il Comune aumenta i volumi edificati del 161% e ne concede il 63% ai privati. Per avere la libertà di fare questo senza rischiare una causa legale con il Demanio, si impegna a regalare allo Stato l’intero edificio dell’attuale Skipass completamente ristrutturato a sue spese con i relativi posti auto (almeno 9 milioni di euro di valore).
Il pretesto per costruire migliaia di metri cubi di appartamenti e negozi è che l’area della Stazione è degradata. Peccato l’area sia talmente “degradata” che la cerimonia di apertura dei Mondiali la sera del 7 febbraio 2021 sia in programma nel … piazzale della Stazione.
Questa storia edificante raccontata in breve.
Per acquistare i terreni e gli edifici della ex Stazione ferroviaria, nel 1989 il Comune di Cortina d’Ampezzo ha effettuato una permuta con lo Stato (L. 83/1987). A favore del Comune sono andati alcuni immobili statali che facevano parte del complesso dei terreni e degli edifici dell’ex “Ferrovia delle Dolomiti” per un totale di 16.202 metri quadrati. Allo Stato – per contraccambio – il Comune ha ceduto terreni di proprietà per 24.761 metri quadrati da destinare alla costruzione delle nuove caserme dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato (poi invece si è costruita quella dei Vigili del Fuoco).
A tutela dell’interesse pubblico, nell’atto di permuta è stato posto un vincolo, cioè un obbligo a carico del Comune di “mantenere la destinazione dell’area e degli immobili all’uso pubblico”, pena la risoluzione del contratto e la restituzione dei cespiti all’Erario (art. 5 della convenzione).
Oggi il Comune vuole riqualificare l’area della Stazione con una finanza di progetto che prevede la costruzione di volumi commerciali e residenziali di proprietà privata per finanziare le opere pubbliche. Si è posto il problema se questo intervento fosse compatibile con le clausole della permuta.
Dai vari pareri riportati negli atti, risulta che la clausola risolutiva è ancora valida, ma l’intervento di riqualificazione avviato dal Comune non integra un effettivo inadempimento degli obblighi assunti con la permuta. In altre parole: si può fare.
Tuttavia, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Cortina d’Ampezzo concordano di sottoscrivere un contratto per “evitare l’insorgenza di contenziosi in ordine alla efficacia e alla valenza del suddetto vincolo”; detto in parole semplici: si può fare, ma il Comune deve cederegratuitamente allo Stato l’intero edificio dello Skipass (678 mq. + 200 mq. interrati) completamente ristrutturato (a carico del Comune) con annessi anche i posti auto (sempre a carico del Comune). Con la cessione, l’Agenzia del Demanio rinuncia al vincolo pubblicistico e al diritto di esercitare la clausola risolutiva. In pratica, la cessione da parte del Comune ha finalità “transattiva”, cioè è finalizzato a prevenire una lite.
In teoria, dunque, non ci sono problemi; in pratica, invece, si cede un immobile di valore (di almeno 9 milioni di euro) perché l’Agenzia del Demanio rinunci al vincolo di cui all’art. 5 dell’atto di permuta. Il Comune ha acquisito i cespiti della Stazione dallo Stato pagandoli con terreni comunali; adesso, gli stessi beni acquistati vengono restituiti gratuitamente allo Stato.
In questo atto è tutta da dimostrare la convenienza economica per il Comune di Cortina d’Ampezzo, anche se ci si difende evidenziando che in ogni caso viene tutelato l’interesse generale, in quanto le proprietà in oggetto rimangono nel perimetro pubblico.
Nel Consiglio comunale del 27 aprile 2020 l’Amministrazione comunale ha dichiarato che “… la stella cometa è l’interesse pubblico …”. Per gli interessi del cittadino di Cortina d’Ampezzo il progetto sull’area della Stazione più che una stella cometa sembra essere sempre di più un meteorite.
Nella foto: in regalo al Demanio l'edificio "ex convertitrice", dove ora hanno sede Skipass e Cortina Marketing