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Giuseppe Richebuono, lo storico di Ampezzo

Mauro Polato

11/10/2020

Ho avuto l’onore di collaborare con Giuseppe Richebuono, lo storico e studioso scomparso nei giorni scorsi all’età di 97 anni, durante la redazione del volume Storia d’Ampezzo, studi e documenti dalle origini al 2007, terza e ultima edizione, pubblicata da La Cooperativa di Cortina nel 2008, della storia di Cortina d’Ampezzo. Compariva infatti con il nome intero “Cortina d’Ampezzo” la prima edizione di questo studio, pubblicata nel 1974 da Mursia per conto della Cassa Rurale ed Artigiana, con la famosa presentazione di Indro Montanelli.

Nel 2007 Richebuono aveva 84 anni, e, dopo una vita densa di esperienze e di studio, aveva raggiunto una saggezza e una soavità che lo rendevano simpatico e gradevole. Ricordo quando Richebuono arrivava durante le infuocate e tese riunioni di redazione, nelle quali l’editore e il grafico si scontravano sugli aspetti editoriali dell’opera, fatti di tanti particolari come il tipo di carta, la copertina, l’apparato iconografico e altro, e, con una battuta spiritosa o qualche barzelletta, riusciva a stemperare le dispute e a far ridere tutti.

È certo che, a partire dai suoi primi studi: Ampezzo di Cadore dal 1156 al 1335 (Tipografia Vescovile, Belluno, 1962), Antichi laudi delle Regole fino alla fine del 1400 (Cassa Rurale ed Artigiana, Belluno, 1972), Ampezzo durante le guerre napoleoniche 1796-1814 (Uld’A, Cortina d’Ampezzo, 1985), per arrivare a I nomi degli antichi ampezzani – nomi e cognomi degli antenati di famiglie ampezzane nei documenti storici dal 1156 al 1600, (La Cooperativa di Cortina,  2006), Richebuono ha dedicato una vita allo studio della storia di Cortina d’Ampezzo. È stato lui a scovare negli archivi di Vienna, di Innsbruck, di Udine, di Bressanone e di Cortina molti tra i principali documenti della storia locale, e per questo motivo si è guadagnato la riconoscenza e la stima degli abitanti di Ampezzo.

Per conto de La Cooperativa di Cortina, che, con il direttore Mario Manaigo, ebbe il merito di sostenere e pubblicare vari studi inediti di Richebuono, ebbi anche la fortuna di lavorare a un’altra importante opera dello storico, I nomi degli antichi ampezzani – nomi e cognomi degli antenati di famiglie ampezzane nei documenti storici dal 1156 al 1600, e ricordo con orgoglio di essere andato a fotografare le prime due pergamene in cui si nomina Ampezzo, con il nome di ampicio, nell’archivio del Comune di San Vito di Cadore. Si tratta delle pergamene del 18 ottobre 1156 e del 15 giugno 1203, che testimoniano atti di compravendita di terreni in Ampezzo e le cui immagini compaiono nei volumi citati.

Richebuono volle lasciare un testamento spirituale agli ampezzani, che in molti passaggi presenta toni nostalgici e accorati verso un passato che difficilmente potrà tornare, e coloro che parteciparono al conferimento della cittadinanza onoraria, con la cerimonia dell’ottobre 2010 nell’aula consigliare del Comune di Cortina, ricorderanno perfettamente la commozione con cui Richebuono lesse quel testo, segno di uno straordinario amore che sempre ebbe per Cortina d’Ampezzo e per i suoi abitanti.