Abbiamo intervistato il Capogruppo di opposizione Giorgio Da Rin su alcuni temi caldi di Cortina: il cinema Eden, il Borgo Col Tondo, la trasformazione delle camere di albergo in appartamenti.
Novità dal Comune?
«Premetto che l’amministrazione comunale non è trasparente. Non si capisce che disegno politico ci sia. Se si conoscono le attività in corso si possono anche discutere nelle sedi opportune; altrimenti dobbiamo fare gli 007».
Ci rendiamo conto che in Comune, per non andare contro l’opinione pubblica, si tace sui progetti; ad esempio cosa succederà del cinema Eden?
«Già, partiamo dal cinema Eden. Il Sindaco lo dà in ristrutturazione, senza però indicare la data di fine lavori, mentre invece è stato svuotato e al momento non ci lavora nessuno. Mi sono recato all’Ufficio Lavori Pubblici per chiedere informazioni a riguardo, e non risulta esserci nessun tipo di progetto per il cinema Eden. Il funzionario comunale non ha niente.
Ho allora parlato con il consigliere della società partecipata del Comune Se.Am. Gianluca Lorenzi. Ha detto testualmente che “bisogna fare uno studio per capire che sbocchi può avere”. Il costo di sistemazione stimato è di 600.000 euro per l’insonorizzazione e non si sa per cosa altro. Siamo in alto mare.
Di solito si chiude per fare lavori su una struttura quando si ha già un progetto approvato, un budget, un crono programma di inizio e fine lavori. In questo caso, si chiude un servizio sociale importante, nel pieno centro di Cortina, senza avere in mano niente, e questo è allarmante. Ma i fatti ad oggi sono questi. Poi tra qualche mese tireranno fuori qualche scusa … Comunque faremo una interrogazione in Consiglio comunale in proposito.
Abbiamo sentito parlare di un progetto di un nuovo Borgo da costruire a Cortina, in località Col Tondo. Di cosa si tratta?
«Sul tavolo del funzionario comunale responsabile dell’Urbanistica c’è un dossier di 17 pagine di presentazione di un nuovo Resort/Albergo diffuso, in località Col Tondo. Si tratta di un albergo centrale e circa 30 casette intorno per un totale di 8.500 metri quadrati e circa 20.000 metri cubi di nuove costruzioni. Non è stato protocollato un progetto tecnico vero e proprio; è piuttosto una proposta che presenta l’idea per un futuro progetto. Si sta tastando il terreno. Ad esempio l’assessore Gaffarini già mi ha detto che gli è piaciuto tantissimo e che è una cosa che a Cortina non c’è, che manca sul territorio e che lo stanno prendendo in considerazione.
L’amministrazione comunale sta preparando un piano urbanistico che ci risulta essere già steso. Non c’è stata alcuna concertazione con la minoranza consigliare. Visto questo progetto, abbiamo anche chiesto se ci sono altre idee del genere protocollate. Qui si va a colpi di deroga su tutto e non si dà invece una regola generale che dia a tutti i cittadini e gli imprenditori la garanzia di cosa si può e cosa non si può fare. Altrimenti si creano queste situazioni».
A proposito di problemi urbanistici: avete chiesto chiarimenti agli uffici comunali sul progetto dell’albergo Villa Resy. Cosa risulta?
«Il progetto presentato è quello di un condhotel, cioè una parte del volume sarà in appartamenti. Tuttavia ci siamo accorti che nel sito immobiliare.it c’era già l’offerta di vendita e abbiamo girato l’evidenza agli uffici comunali. Gli uffici si sono mossi e hanno ritirato i lavori in maniera parziale, trovando da dire su angoli cottura, assenza in hall, lavanderie singole.
L’argomento del condohotel ci sta a cuore perché come minoranza abbiamo chiesto da tempo di valutare la normativa in Consiglio comunale per adattarla alla realtà di Cortina d’Ampezzo: siamo stati derisi.
Se le strutture alberghiere sfruttano queste possibilità, andremo a calare il numero di camere e le seconde case aumenteranno. E’ necessario aprire un tavolo tecnico per decidere i parametri entro cui i progettisti possono muoversi.
Nel momento in cui ci sarà il primo che riesce … e tutto fila liscio, come si farà dopo a bloccare gli altri? La legge va calibrata, altrimenti è una bomba a mano.
La nostra è una attività di controllo e adesso è il Comune che deve muoversi. Sappiamo che c’è un contenzioso fra Comune e progettisti. Ma andremo in fondo anche a questo».