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Walter Siti e Ilaria Tuti vincono il premio Cortina d'Ampezzo 2020

Redazione

26/08/2020

Walter Siti e Ilaria Tuti sono i due vincitori assoluti del primo riconoscimento letterario intitolato alla Regina delle Dolomiti, assegnato oggi nel corso della grande celebrazione cortinese. Il Premio Cortina dal 2011 riconosce consecutivamente, in ogni estate, la migliore opera di narrativa nazionale e il miglior libro, italiano o internazionale, che si ispiri, racconti o illustri la Montagna.

A Cortina d’Ampezzo è oggi in scena l’incontro con Walter Siti, protagonista della narrativa italiana, che racconta al pubblico la propria opera. Per i due vincitori è stanziata una somma di duemila Euro.

Due Giurie d’eccellenza hanno lavorato in queste settimane in ciascuna delle due categorie del Premio. Presidente della Giuria del Premio Cortina d’Ampezzo è Gian Arturo Ferrari. Presidente delle Giuria del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo è Marina Valensise.


Le opere vincitrici e le motivazioni

Ha vinto il Premio Cortina Walter Siti con il romanzo “La natura è innocente. Due vite quasi vere” (Rizzoli). La storia di due uomini, Filippo e Ruggero, nati alla periferia umana e urbana di due città italiane a pochi anni di distanza, due vite che però si muovono divergenti nella realtà e nel racconto.

“Premio Cortina d’Ampezzo a Walter Siti per la sua arte”, si legge nella motivazione della Giuria, letta da Gian Arturo Ferrari. “Sia nel senso della pazienza artigiana con cui ha costruito le sue storie, storie vere, realmente accadute che nelle sue mani sono diventate “quasi vere”, come dice il sottotitolo. Sia nel senso della grande arte, quella che ci eleva e ci salva. Non siamo certo noi a scoprire che Siti fa parte di quel ristrettissimo gruppo di scrittori che guidano la narrativa e la letteratura italiana contemporanea. Ma è un onore poter premiare La natura è innocente, tra i romanzi di Siti il più ricco e il più profondo”.

I Giurati del Premio della Montagna hanno premiato il libro di Ilaria Tuti, “Fiore di roccia” (Longanesi). Un’opera che, nel narrare le vicende delle Portatrici carniche durante la Prima guerra mondiale, celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte.

“Ilaria Tuti ci consegna un romanzo misterioso intriso di realismo magico e però venato di attualità”, scrive la Giuria del Premio della Montagna, guidata da Marina Valensise. “È un romanzo dalla trama incalzante, che si può leggere come una favola medievale, visto che i morti continuano a parlare ai vivi nascondendosi nei  tronchi degli alberi, ma anche come un saggio contemporaneo di emancipazione, visto che  riconosce alle portatrici il ruolo storico fondamentale che ebbero nel rovesciare le sorti della guerra, restituendone però un epos intimo, per niente militarista, segnato dal pacifismo, dal solidarismo umanitario, e da un amore senza condizioni per le creature viventi”.  


Arrivederci al 2021

“Viviamo un momento eccezionale, e ne siamo ben consapevoli”, commenta l’organizzazione del Premio Cortina. “Il fatto stesso che questo Premio si tenga nonostante il Covid e le forti restrizioni imposte nei mesi scorsi alla circolazione dei libri cartacei è un segno promettente di solidità della competizione letteraria intitolata a Cortina d’Ampezzo, che da dieci anni riconosce la qualità nella letteratura. E ora, appuntamento al 2021”.

Responsabile del Premio è Francesco Chiamulera. Presidente onorario è Vera Slepoj. La Giuria del Premio Cortina, presieduta da Gian Arturo Ferrari, è composta da Walter Mariotti, Paolo Mieli, Gennaro Sangiuliano, Dino Tabacchi, Giuseppe Zaccaria. La giuria del Premio della Montagna, guidata da Marina Valensise, è composta da Angela Alberti, Marco Ghedina, Roberto Santachiara, la Famiglia Sovilla, Clelia Tabacchi Sabella.

(Nella foto: Ilaria Tuti)