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«Abbiamo scoperto che a Cortina per il Comune hanno più valore i posti auto degli appartamenti». Sono le parole di Giorgio Da Rin, del gruppo di Minoranza Cortina Presente e Futuro, che interviene a proposito degli importi richiesti dal Comune per i cambi di destinazione di alcune aree in recupero urbanistico. Stiamo parlando dell’area ex stazione Esso e di "Villa Alessandra", vicino all’hotel Savoia.
«L’assessore al Patrimonio Alverà si rifiuta di rispondere. Abbiamo chiesto durante l'ultimo consiglio comunale come mai c'è così tanta disparità tra l'importo richiesto per il cambio di destinazione di "Villa Alessandra" e il progetto sulla ex stazione Esso, poiché per "Villa Alessandra" sono stati chiesti 1.5 milioni di euro per una trasformazione in residenziale dell'edificio, mentre per quanto riguarda l'ex stazione Esso sono stati chiesti 3 milioni, e non per costruire appartamenti ma bensì posti auto» spiega Da Rin.
«Forse Alverà non ha voluto rispondere alla nostra domanda perché la trova personalmente scomoda, visto che si trova in una situazione assolutamente al limite della legalità, poiché rappresenta sia l'interesse privato sia quello pubblico. Rimane il fatto che i conti non tornano. Rileviamo per l'ennesima volta poca trasparenza considerando che di fronte a una domanda posta durante una seduta ordinaria del consiglio comunale, il vice sindaco non poteva permettersi di non rispondere; gli ricordiamo che si trova a ricoprire quel ruolo per essere a servizio della comunità e deve dare risposte quando gli vengono sottoposte domande, anche se scomode. Speriamo che faccia chiarezza. Auspichiamo che chi dovere vigili e controlli certe anomalie che da 3 anni a questa parte accadono perché sembra che l'omertà regni sovrana».
Da Rin e i suoi hanno inoltre inoltrato una richiesta di chiarimenti sulla commissione edilizia all'Assessore all’Urbanistica Gaffarini e al dirigente Carlo Breda, vista la delibera nell’ultimo consiglio comunale che l’avrebbe sostituita con una commissione locale per il paesaggio.
«Con la presente sono a chiedere lumi sulla inesistente attività da parte della Commissione Edilizia Integrata del paesaggio. Gradiremo un urgente risposta, poiché il blocco del lavoro della commissione ha gravi ricadute economiche sul paese e in un periodo già difficile non possiamo permetterci che scelte di politici allo sbaraglio, complichino il lavoro delle nostre imprese e dei nostri professionisti non che recare danni ai privati che attendono risposte».
(Nella foto: l'area ex Esso - partenza funivia Pocol)
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