Come un fulmine a ciel sereno, senza far troppa pubblicità, spunta lo spettro di una nuova centralina elettrica sul Boite, su richiesta di un privato. La centralina sorgerà nei pressi dello stadio del ghiaccio.
Se al termine dei trenta giorni previsti per poter porre osservazioni venisse dato il via libera alla nuova centrale, invece del Comune o della Se.Am. il bene pubblico dell’acqua diventerà bene privato, succhiando quel poco che resta del nostro torrente.
La presentazione pubblica è avvenuta in videoconferenza, come l’ultimo consiglio comunale. Impatto sulla opinione pubblica: nullo. Dopotutto, siamo in periodo di blocco forzato; la popolazione ha ben altro da pensare alla “cosa pubblica” e legalmente è tutto a posto.
Purtroppo, però, i danni di un mancato dibattito pubblico e la mancanza di un confronto con i cittadini sui temi delicati della urbanistica, della gestione del territorio, dello sviluppo delle infrastrutture li subiremo quando sarà tardi.
Adesso potremmo anche stare anche zitti, ma ci stupiremo poi quando verrà magari svenduta la proprietà pubblica in stazione, quando prosciugheranno i torrenti per un po’ di corrente, quando attraverseranno i villaggi con impianti a fune di cui nessuno ha visto un progetto.
Come Comitato Civico Cortina non staremo guardare e ci faremo sentire in primo luogo informando i cittadini, ma anche avanzando le nostre osservazioni presso gli enti preposti. Troppe cose si stanno improvvisamente sbloccando in questo periodo di quarantena
Non vogliamo ricordare il tempo del Covid-19 come quello del sonno profondo, per poi rimpiangere di non avere fatto niente quando tutto succedeva.
Nella foto: fotosimulazione dell'opera di presa d'acqua del Boite nei pressi di Cadin - tratto dal progetto della centrale presentato in Regione